Un film che ambisce a seguire una delle linee di maggior successo di autori come Stephen King, anche se però non ha la forza di andare fino in fondo.
Un uomo si sveglia in un’auto accartocciata in un bosco: non sa chi è, non sa perché sia lì, non sa perché ci sia un cadavere nel sedile posteriore, né perché ci sia una pistola nel cruscotto... L’unica cosa che sa è che la sua gamba è incastrata e non può uscire dall’auto: arriverà qualcuno in tempo prima che muoia di fame e di sete?
Wrecked è un film che prende la cronica mancanza di fondi del cinema statunitense e ne fa virtù. Una volta pagato il bravissimo protagonista Adrien Brody, non ci sono più spese: una location in mezzo ai boschi, un’auto accartocciata, un paio di animali, un paio di comparse e il gioco è fatto: l’incasso ai botteghini è minimo, ma visto che il costo è pressoché nullo si può comunque dire che il film abbia chiuso in positivo.
Al di là di mere questioni economiche, Wrecked è un film da gustarsi anche solo perché ricorda romanzi come Cujo o Il gioco di Gerald, o altri racconti di Stephen King in cui il protagonista si ritrova incastrato in una situazione e deve cominciare a guardarsi intorno cercando una soluzione, spesso sgradevole. Il film d’esordio del canadese Michael Greenspan non ha certo la stoffa di King, e lo sceneggiatore Christopher Dodd (anche lui esordiente) forse avrebbe potuto trovare più spunti su cui lavorare, ma nel complesso è un piccolo stuzzicante thriller con buone trovate. (Che è molto di più di quanto si possa dire di molte grandi produzioni hollywoodiane!)
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