Tornano Warren Ellis e Paul Gulacy a riproporci una miniserie di spionaggio di ottima qualità. Non è un caso, anche nei comics la conoscenza del genere, delle sue meccaniche e anche della sua iconografia, conta. Il discorso è sempre lo stesso: spy writers non ci si improvvisa.
La storia apparsa in Italia in un albo della Magic Press come numero 1 della collezione Wildstorm presenta, appartiene a un genere molto praticato dalle serie narrative e televisive americane. Si tratta di quelle spy story centrate sul Campidoglio e sui traffici dei Servizi Segreti (da non confondersi con la CIA) e la malavita. Politica e azioni clandestine dipingono un poco edificante quadro del potere americano.
24 ore ne è un esempio ma dai romanzi di Vince Flynn a moltissimi romanzi (The Shooter - Una pallottola per il presidente di Stephen Hunter, Segretissimo n. 1258) e film (Senza via di scampo con Kevin Costner e Gene Hackman ne era un buon esempio) il filone è ricco.
Ellis riprende un po’ certe tematiche di Red aggiungendovi un’affascinante figura di killer al femminile, Kiva che, grazie a Gulacy, un po’ è Elektra e un po’ Leiko Wu.
La storia è complessa ma svolta in modo lineare. Kiva, agente di una unità speciale nota come Azione diretta, in pratica dei killer che rispondono solo al presidente, capisce che la Casa Bianca è da tempo nelle mani della mafia. E lei non uccide per la malavita. Decide quindi di sgomberare il campo a modo suo colpendo per primo il presidente e poi tutti gli altri. Una sorta di Punitore al femminile.
L’agente dei Servizi Segreti Chris Royal e la sua assistente Anna capiscono subito che c’è qualcosa che non va. Dalla presenza di agenti sconosciuti nel perimetro del primo attacco alla sin troppo veloce identificazione di una attentatrice “perfetta” da parte dei colleghi che ignorano la foto che il protagonista stesso è riuscito a scattare nel corso del primo colpo.
Comincia così una storia di depistaggi e coperture in cui Kiva e Royal si trovano alleati loro malgrado in un’incursione nei sotterranei della Casa Bianca. Il finale è aperto: potrebbe tornare tutto normale come, al contrario, essere l’inizio di una nuova copertura. Un po’ come I tre giorni del Condor.
Una bellissima storia, raccontata in un numero di pagine relativamente contenuto con un’ottima resa grafica. C’è da imparare per tutti.
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