Durante la Fiera di Francoforte di qualche anno fa, Sergio Altieri ha scovato un promettente autore americano inedito che ha voluto “mascherarsi” dietro lo pseudonimo di Tom Hawkes. Per festeggiare il cambio di veste grafica di Segretissimo viene proposto il suo romanzo, tradotto da una firma eccellente come Giancarlo Narciso.

Il morso della locusta è un ingente romanzo corale che testimonia quanto cambino le dinamiche del thriller, nel tentativo di raccontare l’assurdo mondo in cui viviamo.

  

La casata degli americani Baine ricorda le grandi famiglie utilizzate in letteratura per rappresentare il mutare dei tempi. Così come i Buddenbrook di Thomas Mann o anche i Van Essenbeck de La caduta degli dei di Luchino Visconti, il passaggio da una generazione Baine all’altra è traumatico e gravido di cambiamenti, di solito tragici. John Millingham Baine ha creato una Compagnia, la Kraken - nomen omen, visto che il kraken era la mostruosa piovra marina delle leggende medievali - un impero economico-bellico che si occupa di quegli affari che gli eserciti e gli Stati non vogliono più trattare. Baine vorrebbe lasciare la sua eredità al figlio Carson, ma la sua instabilità emotiva gli fa cambiare idea e opta per la più assennata figlia Emma. Il romanzo si apre con l’attentato che uccide Emma e dà al folle Carson il controllo della Kraken.

Non è che l’inizio di un caleidoscopio di personaggi e situazioni, in giro per il mondo, da una parte e dall’altra delle fila della Kraken, da una parte e dall’altra della dignità umana, tutti volti a scongiurare (o fare in modo) che il mondo finisca nelle mani di un gerarca senza scrupoli.

Dai deserti afghani si passerà alle profondità marine con un altro tipo di mostro leggendario: l’USS Alcatraz, titanico sommergibile-prigione.

  

Il morso della locusta è uno dei romanzi più sorprendenti dell’anno, una girandola di azioni mozzafiato per una storia corale come non se ne leggeva da tempo. Di sicuro si allontana dalla spy story classica, ma lo fa per dimostrare che il mondo è cambiato per rimanere uguale, che il concetto quasi divino di Compagnia - concepito da Joseph Conrad e sviluppato da tanti, come la saga filmico-fumettistica di Aliens - è ancora attuale, anche se sono cambiate le dinamiche. Ma soprattutto che il terrorismo di matrice islamica, il pericolo più temuto dalla cultura occidentale, non è alla fin fine poi molto diverso dalle politiche economiche di una Compagnia: entrambi schiacciano gl innocenti.