Quando nel 1972 uno sconosciuto procuratore distrettuale del Massachusetts, George Higgins, pubblicò Gli amici di Eddie Coyle - il noir destinato a cambiare per sempre i dialoghi della letteratura poliziesca - l'effetto fu quello di una bomba. Uno stupefatto Norman Mailer scrisse: «Proprio non mi va giú che un esordio di tale livello sia stato scritto da uno sbirro».
Alla richiesta di nominare i dieci migliori crime novel della storia, Elmore Leonard ha risposto mettendo Gli amici di Eddie Coyle in tutti e dieci i posti. Perché in questo romanzo una trama insieme asciutta e complessa, dai risvolti persino comici, vive attraverso una fitta rete di inimitabili dialoghi tra criminali, mafiosi, informatori e poliziotti. Eddie Coyle, un piccolo gangster che rifornisce di armi la malavita di Boston, si è guadagnato il soprannome di «Eddie Dita» dopo aver venduto alla mafia una partita di armi «sbagliata». Come lezione gli hanno fracassato le dita della mano sinistra. Ma ora la mafia vuole rapinare delle banche, ha bisogno di nuove armi e per Eddie c'è una seconda possibilità. Stavolta si rivolge a un fornitore sicuro, Jackie Brown, che ha a sua volta dei fornitori. Mentre si dà da fare per le nuove armi, Eddie viene arrestato per contrabbando di alcolici. Per non finire in prigione per anni, sceglie di diventare informatore, e si ritrova al centro di un rischioso triangolo tra l'Fbi, il suo fornitore di armi e i mafiosi. Grazie alle sue soffiate, viene arrestato Jackie Brown. Purtroppo di soffiata ce n'è però anche un'altra, la mafia ci rimette, e per Eddie stavolta sono davvero guai...
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