Antonio Munõz-Roa è un artista, un pittore, ma soprattutto è un uomo che sogna, che crede, che brama un’utopia di vita, forse irraggiungibile, ma non per questo meno preziosa e desiderata. Dopo aver assistito alla mercificazione dell’arte, Antonio si rinchiude in un volontario esilio nella sua casa di Barcellona, ma durante un viaggio nell’entroterra catalano resta folgorato dal villaggio di Dors, un luogo che sembra immune allo scorrere del tempo, che sembra nascondere in se una purezza altrove smarrita, e così decide di trasferirsi in una delle case di pietra abbandonate dagli abitanti. Deciso a trascorrere lì il resto della sua vita, sarà presto costretto a scontarsi con gli abitanti preda della frenesia del progresso e della modernità, e inconsapevoli della bellezza e del valore del loro villaggio.
Lucertola senza coda di José Donoso è pubblicato in Italia da Cavallo di Ferro, si tratta di un romanzo inedito e postumo del grande autore sudamericano. L’opera, ritrovata dalla figlia dell’autore fra le carte del padre donate all’università di Princeton, è stata curata dal critico e scrittore Julio Ortega.
La narrazione di Donoso è complessa e raffinata, fatta di una prosa densa e strutturata, ma sempre affascinante. L’uso del periodare è concatenato e intrecciato con grande maestria, dimostrando stile e capacità che solo un grande autore possiede, il lettore è preso per mano e guidato con sicurezza in un meandro narrativo e stilistico fatto di sentimenti e sensazioni, dubbi e desideri. Dialoghi e personaggi sono accattivanti ed evocativi, superano la parola scritta, superano la pagina del libro, ed entrano nell’anima e nel cuore del lettore.
Ma su tutto, su qualsiasi considerazione stilistica prevale una poetica fatta di malinconia e sentimenti, sensazioni sfuggenti e desiderio di purezza. In un continuo fluire di immagini e riflessioni, che si trasformano in un viaggio nell’animo umano in cui traspare l’uomo che si nasconde dietro la parola scritta, sia esso il personaggio o più probabilmente un autore che attraverso le proprie parole si pone alla ricerca di un ideale romantico e inarrivabile.
Malinconico. Struggente. Bellissimo.
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