Il cadavere di una donna bellissima abbandonato a pochi passi da un commissariato di polizia, a Roma, nel popolare quartiere Tuscolano. Un giovane e determinato vice commissario che indaga per cercare di far luce su di un caso che sembra nascondere molto, che sembra avere un volto oscuro nascosto nel passato e che si fa strada attraverso inquietanti segreti, che si muovono sfuggenti attraverso un intrico di menzogne. E se quella donna uccisa fosse un messaggio rivolto proprio a lui… Stefano Cuscev?
Diastema di Attilio Maria Scataglini è pubblicato dalla Robin edizioni, nella prolifica collana I Luoghi del delitto, e costituisce la seconda indagine del tenace vice-commissario, di origini ucraine, Cuscev, che con il suo fare deciso e duro indaga fra le vie, i quartiere e le genti di una Roma sempre più affascinante e misteriosa.
La scrittura di Scataglini è fresca e dinamica, e scorre fluida coinvolgendo il lettore e trascinandolo attraverso i misteri e gli enigmi delle sue quasi trecento pagine. I dialoghi sono affilati e taglienti, mai banali, conducono con fermezza una narrazione lineare e decisa. La vicenda si propone dinamica e accattivante, i personaggi sono ben delineati e approfonditi, tratteggiati con pochi decisi e significativi passaggi, si stagliano subito netti e consistenti nella mente e nell’immaginazione di un lettore sempre più coinvolto. Di spessore anche i comprimari come l’agente Giacomo Rubini, detto Jack (per una latente passione per il gioco d’azzardo), e la sua avvenente collega Rebecca Silvestrini, descritti con un ironico e disincantato realismo.
Ulteriore e strabordante personaggio è ovviamente Roma, capitale di tante vite, vizi e virtù dell’umana stirpe.
Un libro e un personaggio accattivanti e intelligenti, che stimolano mente e fantasia.
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