Gli splendidi paesaggi innevati del grande nord e le tranquille lande dei paesi scandinavi hanno un lato oscuro, una realtà inaspettata e crudele fatta di sangue e criminalità. In questo cono d’ombra e di mistero viene ritrovato un cadavere nel garage di una casa abbandonata. Delle indagini viene incaricato il commissario Kari Takamäki e la sua unità Crimini Violenti, il quale, fin dal primo momento, comincia a nutrire dei dubbi su cosa si nasconda realmente dietro quel cadavere, e così, aiutato dal suo uomo migliore Suhonen, comincia un’indagine complessa e contraddittoria che lo porterà ai limiti della legalità e a sfiorare l’oscurità del crimine, con il dubbio e le incertezze di un uomo che è costretto a confrontarsi con le ombre e i fantasmi della propria coscienza.
Morte a Helsinki di Jarkko Sipilä è pubblicato in Italia da Aliberti editore, nella splendida collana novecento, è rappresenta la prima indagine del commissario Takamäki, personaggio di culto in Finlandia, che ha ispirato anche una serie televisiva di successo. Il libro è stato inoltre insignito del prestigioso premio Fiction di cronaca nera (2009).
Sipilä con questo suo romanzo realizza un noir nel più puro e deciso degli stili, una storia oscura, in cui le linee di demarcazione fra bene e male divengono a ogni pagina più sottili e confuse agli occhi del lettore e dei protagonisti. Il tutto accompagnato a una scrittura decisa e dinamica, tesa come una corda e tagliente come una lama. Una narrazione veloce e adrenalinica, in cui i dialoghi essenziali e ben riusciti si sposano con una descrittività che lascia spesso il posto a un’azione decisa e coinvolgente, mai banale o superflua.
La struttura della vicenda è semplice ma sorprendente. I protagonisti sono caratterizzati con efficacia, tanto il commissario che il suo uomo Suhonen si dimostrano personaggi con spessore e caratura non indifferenti. L’agente, in particolare, ha grande fascino sia nella sua veste di tutore dell’ordine, sia nella sua veste, più contraddittoria e problematica, di infiltrato nelle bande criminali, dove assume il nome di battaglia di Suikkanen e si dimostra feroce e determinato.
Un altro esempio di grande thriller scandinavo. Un noir feroce e tagliente che non avrà pietà di niente e di nessuno.
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