Comincia la rassegna invernale/primaverile alla Libreria Ticinum di Via Bidone 20 a Voghera
Sabato 3 Marzo ore 17,30
Sandrone Dazieri presenta
"Sono scappato dal mio vecchio lavoro, ho lasciato i vecchi giri, sono diventato un bravo ragazzo. Ma tutto, a parte mia moglie, a parte quello che ci diciamo io e lei quando siamo a letto assieme, a parte le giornate buone che ci prendiamo camminando per strada e pensando che non abbiamo bisogno di nient'altro, tutto mi è scivolato addosso senza lasciare tracce. Fino a oggi. Mi è bastato essere sfiorato dall'odore del sangue per ritrovarmi dentro, come un tossico del cazzo. E come un tossico mi sono dimenticato di quanto sia pericoloso spingersi oltre la linea, trasformare il lavoro in qualcosa di personale, che ti fa rischiare e stare male. Che ti fa perdere." Milano, inverno. Il sospettato di un piccolo furto si uccide gettandosi sotto un treno della metropolitana. È un gesto che distrugge la tranquillità di Sandrone Dazieri, detto il Gorilla, un uomo che da tempo cerca di essere solo un investigatore al soldo delle assicurazioni e che ha rinunciato del tutto a occuparsi di delitti efferati. Un professionista, a volte brutale e senza scrupoli, che è riuscito però a costruirsi una vita perfetta agli occhi di tutti. Ma che nasconde qualcosa in sé: una follia che si chiama il Socio, la sua doppia personalità notturna, iperrazionale e violenta. Il Gorilla è costretto a esporsi di nuovo, e a esporre il suo Socio, per scoprire le ragioni di un suicidio di cui si sente responsabile.
Sabato 10 Marzo ore 17,30
Enrico Pandiani presenta
Una Citroën scura si ferma davanti al cancello di un'antica tenuta nei pressi di Fontainebleau. A bordo dell'auto, l'anziano senatore Vigoureaux, eroe della Resistenza, con sua figlia e una guardia del corpo. Nascosto tra la vegetazione sulla cima di una collinetta, qualcuno li sta aspettando con una mitragliatrice Browning calibro 50. Una raffica potentissima nell'aria calda di giugno, poi i vetri che scoppiano, la carrozzeria demolita, il sangue che impregna i sedili. E una statuina di Babar, l'elefante dei cartoni animati, posata per terra a osservare i corpi martoriati dai proiettili. È un caso per il commissario Jean-Pierre Mordenti e la sua squadra: alla Brigata Criminale di Parigi li chiamano Les italiens, perché come il loro paese d'origine hanno fegato, fantasia e non mollano la preda. Questa volta sarà dura anche per loro: l'omicidio di uno dei politici più influenti della Repubblica è una questione da maneggiare con le molle, specialmente se il suo passato non è limpido come si credeva. Ma se c'è uno sbirro che non ha paura di ficcare il naso dove non dovrebbe - e, nel frattempo, di sedurre sempre la donna sbagliata - questo è proprio Mordenti.
Mercoledì 21 Marzo ore 18,30
Bruno Morchio presenta Veit Heinichen
A Trieste c'è aria di guai. Un tedesco viene ripescato morto nell'Adriatico; sacchi di un preziosissimo caffè non tostato vengono rubati da un'importante torrefazione - una faccenda di poco conto? Proteo Laurenti non fa progressi, ma anzi un passo indietro: è estate, la bella Gemma e l'eccellente vino del Carso tentano troppo il neononno per consentirgli di perdere tempo con i lati oscuri della vita. Finché il risoluto sostituto procuratore Iva Volpini non lo coinvolge in un caso scottante per le sue implicazioni politiche: una deputata londinese viene ricattata dopo un flirt estivo a Trieste. Quando una giornalista etiope, persona di fiducia della deputata, arriva da Londra per scovare personalmente chi si cela dietro il ricatto, per Laurenti diventa ora di agire. Inizia così una corsa contro il tempo, e i sospetti di Laurenti si trasformano ben presto in certezza: sono tutti attori di uno spettacolo diretto dietro le quinte da eminenze oscure. Il settimo romanzo di Veit Heinichen prende di mira le grandi connivenze dietro un crimine che affonda le sue radici fin nella guerra d'Abissinia.
Venerdi 23 marzo ore 18,30
Marco Malvaldi presenta
Non è che tutti gli anni possono ammazzare qualcuno per farvi passare il tempo", sbotta disperato Massimo il barrista. Ma è impossibile sottrarsi al nuovo intrigo in cui stanno per trascinarlo i quattro vecchietti del BarLume: nonno Ampelio, il Rimediotti, il Del Tacca del Comune, Aldo il ristoratore. Dalla vendita sottoprezzo di una villa lussuosa, i pensionati, investigatori per amor di maldicenza, sono arrivati a dedurre l'omicidio del vecchio proprietario, morto, ufficialmente, di un male rapido e inesorabile. Massimo il barrista, ormai in balìa dei vecchietti che stanno abbarbicati tutto il giorno al tavolino sotto l'olmo del suo bar nel paese immaginario e tipico di Pineta, al solito controvoglia trasforma quel fiume di malignità e di battute in una indagine. Il suo lavoro d'intelletto investigativo si risolve grazie a un'intuizione che permette di ristrutturare le informazioni, durante un noioso ricovero ospedaliero: proprio come avviene nei classici del giallo deduttivo. E a questo genere apparterrebbero, data la meccanica dell'intreccio, i romanzi del BarLume, se non fosse per le convincenti innovazioni che vi aggiunge Marco Malvaldi. La situazione comica dei quattro temibili vecchietti che sprecano allegramente le giornate tra battute diatribe e calunnie, le quali fanno da base informativa e controcanto farsesco al mistero. La feroce satira che scioglie nell'acido ogni perbenismo ideologico. La rappresentazione, umoristica e aderente insieme, della realtà della provincia italiana...
al termine di ogni presentazione seguirà rinfresco.
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