Avevamo citato la rivista letteraria Origine nelle news della primissima edizione di ThrillerMagazine: del numero 6-7 di allora torniamo a parlare perché la redazione ha la (ottima) abitudine di mettere online i vecchi articoli man mano che si trovano in libreria i nuovi numeri. Così è anche, dunque, per la maxi-inchiesta "Noir, mio amato!" in cui Michele Infante e Davide L. Malesi scomodano quelli che potremmo chiamare, senza tema di esagerazione, gli stati generali del noir italiano, per sondare il polso a questo genere così sfuggente e cercare di capire dove si sta andando.

A titolo di esempio riportiamo qui un efficace commento di Gianni Biondillo a proposito delle classificazioni in generi: Romanzo criminale è un noir? In senso stretto il genere utilizzato in quel caso è l’Epica. Chiudi gli occhi è un noir? Con Raul abbiamo concordato da tempo che il suo è un Western, lacustre e contemporaneo. Il mio Per cosa si uccide è un noir? Critici più preparati di me l’hanno chiamato “romanzo sociale”, “romanzo di una città”. Cos'è Q? Un supernoir? Una definizione esclude, necessariamente, l’altra? Se qualcuno dicesse che il mio romanzo è un noir mi arrabbierei. Se dicesse che non lo è mi arrabbierei lo stesso. Non si parte da delle regole, ma ci si arriva, opera per opera.

Tutti, nell’impeto definitorio, poi, ci dimentichiamo del fulcro della questione. La scrittura. Carlotto scrive come Dazieri? Genna scrive come De Cataldo? Fois scrive come Lucarelli? Ha senso dire: “io non amo i noir?” Cioè: ha senso dire: “Non amo le madonne con bambino?” o: “Non sopporto i San Sebastiano?”

Ci sono San Sebastiano del Mantegna e croste assurde, ci sono Madonne di tutte le risme, da Raffaello, alla riproduzione trash che si vende al mercato sotto casa. Fermarsi alla definizione generica “Madonna con bambino”, che serve solo come primo approccio, come primo passo di avvicinamento, fermarsi, pregiudizialmente, e decidere che quella è “LA” definizione discriminante, butterebbe nel cesso duemila anni di storia dell’arte. Ci sono noir (madonna con bambino) che sono capolavori, e noir (madonna con bambino) che sono croste. E’ difficile da capire?

Per chi è interessato ad approfondire l'argomento, l'appuntamento è sul sito della rivista, direttamente dal link sottostante.