Giallo Natale, a cura di Nicoletta Grilli è un libro sicuramente fuori stagione per questo periodo.

Averlo letto però in un mese estivo ha sicuramente i suoi vantaggi perchè permette di averne una visione più obbiettiva e distaccata dalle suggestioni del periodo natalizio.

 

Il volume è una raccolta di racconti di venti tra i più grandi autori italiani di giallo che celebrano in questo modo il Natale, come dice anche il sottotitolo.

Tra i nomi che si trovano nel volume possiamo citare Carlo Lucarelli, Loriano Macchiavelli, Gianrico Carofiglio, Giancarlo De Cataldo, Giuseppe Pederiali, insomma si può dire senza esitazione che si tratta di nomi prestigiosi e amati dagli affezionati.

 

In realtà, quando si tratta di fare una recensione su un’antologia di racconti, non è facile dare un giudizio unitario sull’opera, perché ogni racconto meriterebbe un commento a sé.

Inoltre, in questo caso, il tema che collega i racconti è semplicemente quello dell’ambientazione nel periodo natalizio e nient’altro. Proprio per questo motivo ogni autore ha inserito elementi vari e molto diversi tra loro, perciò si spazia all’interno di scenari, tematiche e argomenti totalmente diversi, che danno un quadro assolutamente variegato e per nulla noioso.

 

Questa caratteristica ha una valenza ambivalente perché in essa sono racchiuse sia i lati positivi che quelli negativi del libro.

Con questa affermazione si intende che, l’estrema varietà dei generi e dei temi contenuti nei racconti permette al lettore di non annoiarsi, di saltare facilmente da un’unità narrativa alla seguente, di abbandonare per un certo tempo la lettura e riprenderla senza perderne il filo. Inoltre è facile che ciascuno trovi, almeno in alcuni racconti, proprio ciò che cerca, anche se altri lo lasciano indifferente o addirittura non lo interessano.

L’altra faccia della medaglia, però, è che in questa raccolta è anche molto facile trovare racconti che col giallo hanno ben poco da spartire. E così ecco un perfetto racconto di fantascienza, perfetto per una raccolta dell’Urania, oppure un racconto surreale di cui non si capisce bene la trama. Il discorso è che non bastano un morto, un poliziotto e un po’ di sangue per creare un buon racconto giallo o noir, che dir si voglia.

 

Si consiglia comunque il libro a chi ha voglia di una lettura leggera, che può offrire svariati spunti, anche se non sempre coerenti col titolo dell’opera.