Ahh, la globalizzazione…Pensavate che gli alieni carogna c’è l’avessero solo con gli iùesei? Sbagliato! Con L’ora nera di Chris Gorak stavolta tocca a Mosca sorbirsi la calata assassina nel bel mezzo della notte. Pressoché invisibili, gli alieni manifestano comunque la loro presenza attraverso botte di energia che accendono tutto quello che può essere acceso (prevalentemente lampadine…). Sconfiggerli? Mica facile…Va bene il solito AK-47 (il Kalashnikov, insomma…) ma pure un suo gemello che spara onde elettromagnetiche non guasta. Si schiatta di qua e di là. Di qua in modo per così dire “ecologico” (semplicemente si sparisce in un ciuffo di coriandoli…), di là invece restano pezzi grossi così.
C’è pure il 3D che sul biglietto si vede ma nello schermo mica tanto…
Emile Hirsch se la canta e se la suona, dà la linea, è di lotta e di governo.
Le soggettive aliene fanno tanto Raggi X.
Il rimpianto per Predator? Incommensurabile…
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