Dopo il successo del primo libro, Confessioni di un medium. Trucchi e segreti realmente usati dai più celebri sensitivi, Martin Gardner, alias Uriah Fuller continua ne Nuove confessioni di un medium. Altri trucchi e segreti usati dai sensitivi il viaggio nel mondo dei sensitivi e dei medium, per svelarne trucchi e giochi di prestigio. Come il primo volume, anche il secondo fu pubblicato per la prima e unica volta nel 1980 negli Stati Uniti in poche centinaia di copie, rivolto esclusivamente ad un pubblico di prestigiatori. Entrambi i volumi sono stati pubblicati in Italia dal Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale.
Il libro è preceduto da un’introduzione di Karl Fulves, prolifico scrittore, anche lui esperto di libri magici, che all’epoca aveva contribuito con Gardner alla pubblicazione del libro. Fulves presenta una situazione “paranormale” (“supporremo che siate giunti in volo in una qualunque città e che il vostro ospite sia venuto in automobile per prelevarvi all’aeroporto e accompagnarvi in hotel. Un po’ più tardi, vi condurrà a casa…..Voi non sapete dove vive, non siete mai stati prima in sua compagnia, lavorate da soli, senza nessun appoggio, e non avete tempo di raccogliere informazioni sul vostro ospite….[dovrete] dimostrare le vostre tanto declamate abilità mediatiche”) e mostra punto per punto come, “lavorando a freddo” per penetrare e scassinare la mente del vostro ospite, potrete “ricevere la sensazione di essere in prossimità della sua casa”, “ricevere l’immagine mentale di qualcuno che sta tentando di raggiungerlo telefonicamente”, parlare di cose sue e della sua famiglia, teletrasportare in 60 secondi un oggetto preso in prestito nella sua cassaforte, provocare materializzazioni di oggetti ed infine chiedere di venir chiuso fuori casa con porte e finestre serrate e riapparire magicamente dentro. In queste situazioni, come spiega correttamente Fulves, il sensitivo si comporta come un detective che per scoprire il colpevole cerca di ricostruire la vita e le abitudini della vittima analizzando in maniera scrupolosa la sua casa; foto, disposizione di oggetti, lista della spesa e particolari della casa (“tutto costituisce un indizio, anche il numero di spazzolini da denti in bagno”) sono tutti necessari per acciuffare il colpevole. Il sensitivo, invece, a differenza del detective, ha come unico scopo “centrare l’obiettivo”. Il libro scorre rapido e Gardner rivela alcuni trucchi non svelati nel precedente libro, alla sua maniera puntuale e dettagliata, specificando che tutto ciò di cui scrive «è di uso pratico per il tipo di artista che io ero e che Uri [Geller] è ancora». Gardner illustra nuovi metodi per piegare le chiavi, duplicare disegni e far ripartire orologi fermi. Interessante la parte sui fili di Nylon, molto utilizzati dai sensitivi perché estremamente sottili e quindi invisibili anche in pieno giorno; fili recuperabili in alcuni negozi di articoli di magia oppure dalle calze di nylon da donna da 20 denari, capaci di animare (usati spesso da Nina Kulagina, l’equivalente russo di Uri Geller) fiammiferi, palline da ping-pong e stagnole con l’accortezza di «non usare mai il filo per far muovere un oggetto verso di voi». Non da meno sono i trucchi usati con le carte ESP o carte Zener (sono 25 carte con 5 simboli diversi. 5 cerchi, 5 onde, 5 croci, 5 quadrati. Si usano per stabilire le facoltà ESP di una persona che, senza vederle ma con il solo ausilio delle proprie facoltà sensoriali, ne indovina l'esatta successione) per individuare un simbolo presente su una carta liberamente scelta dallo spettatore. L’uso di tali carte rispetto a quelle normali è vantaggioso perché i disegni semplici «di un crudo nero contro uno sfondo bianco» possono essere colti facilmente attraverso superfici riflettenti.
Tra le varie magie assortite da menzionare il «vedere senza occhi», fermare un ascensore (in questo caso è necessario un complice, sincronizzare gli orologi), levitare e sollevare con “quattro dita” una persona. Cito infine il fenomeno delle “predizioni”: quando il sensitivo indovina (e prima o poi necessariamente accade) si tratta di una pubblicità straordinaria («in più avrete un talk show registrato per provare che avete davvero detto quel che avete detto»), ma se la profezia non si avvera «tutti se ne scorderanno. Dopo tutto nessuno ……[crede] che la precognizione sia sempre una faccenda accurata».
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