Il commissario Gian Maria Cicogna è un metro e ottantacinque di muscoli abbronzati. Un fisico scultoreo con un viso da modello, capelli biondi e moglie brasiliana e appariscente al seguito. Un maniaco dello sport, della vita notturna, delle belle donne e del tango. Un testardo praticante di windsurf che applica la sua tenacia anche a qualcos’altro oltre la sua forma fisica… a dare la caccia agli assassini. E così quando un giovane informatico e un rampante imprenditore spariscono il commissario GMC sarà costretto a dare prova della sua cocciutaggine e a calarsi in un indagine che lo porterà fra i vicoli e i misteri di una Palermo inquietante e crudele. Costretto a seguire false piste e a smascherare una verità scomoda e inattesa. Sullo sfondo belle donne e amici/rivali.
Il lamento del cornuto di Luigi Colajanni è la seconda indagine del commissario Gian Maria Cignogna (dopo Caldofreddo, Robin 2010), pubblicata dalla Robin edizioni nella splendida collana I luoghi del delitto. Questa volta la città da indagare e da vivere è Palermo, una città problematica e contraddittoria, che si nutre inesorabile di luci e ombre perché in fondo… Palermo è Palermo.
Il libro di Colajanni è un romanzo corposo e strutturato. Solido nella trama e nella realizzazione, che colpisce per il personaggio volutamente sopra le righe, ma innegabilmente affascinante a causa e a ragione delle sue contraddizioni di uomo e poliziotto. Il procedere della narrazione è fluido ed efficace, la descrizione di luoghi ed atmosfere accompagna pagina dopo pagina spingendo in un vortice di immedesimazione, che ci porta a vivere e camminare fra le vie di una Palermo affascinante e misteriosa. I dialoghi sono immediati e secchi, veloci e dinamici conducono con fermezza la narrazione fra le maglie di un thriller mediterraneo insolito e riuscito.
Una storia. Un personaggio. Un autore… da seguire attentamente.
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