Denominazione: “Lo Sbaglio”
Autore: Flavia Piccinni, nata a Fasano (BR), cresciuta a Taranto (fino a dieci anni) e poi a Lucca (fino ai diciotto). Adesso vive a Roma.
Se questo libro fosse un farmaco sarebbe: una benda di fitostimolina.
Composizione ed eccipienti: 1 città della borghese provincia italiana (Lucca), 3 generazioni di donne pugliesi, 1 amore che finisce, 1 Sbaglio, 1 madre che non capisci più chi sia, 1 torneo di scacchi che è l’ultima occasione di Caterina per arrivare alle Olimpiadi. Tutto il resto è neve.
Indicazioni terapeutiche: lenisce le ferite superficiali, è come sale su quelle profonde.
Consigliato a tutti, benefico per: tutti quelli che almeno una volta, guardandosi allo specchio, non hanno riconosciuto chi sognavano di diventare da bambini.
Controindicazioni: malinconia e rabbia nei confronti di cose e persone (animali no, però).
Posologia, da leggersi preferibilmente: in tre giorni, come un ciclo unico di antibiotici, possibilmente sul divano sotto il plaid (mentre fuori piove o nevica).
Effetti indesiderati: nei soggetti predisposti, può generare una grande voglia di imparare/riprendere a giocare a scacchi e di parlare con la propria madre e/o nonna prima che sia troppo tardi.
“Lo Sbaglio” di Flavia Piccinni
Editor: Michele Rossi, quello di “Acciaio” per capirci ;
Editore: Rizzoli (Collana La Scala)
Pag. 313
Euro: 18,50
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