La kryptonite nella borsa, come dire, Batman in sala mensa e Capitan America in fila al semaforo…
Un Superman (cui la kryptonite rimanda per metonimia…), per quanto casareccio c’è sul serio nel debutto di Ivan Cotroneo alle prese con la trasposizione cinematografica del suo romanzo. Trattasi del cugino del piccolo protagonista Peppino (Luigi Catani), che prima dall’al di qua e poi dall’al di là, proteggerà a modo suo il ragazzino da vessazioni varie che hanno come denominatore comune la provenienza, quasi esclusiva, dal mondo degli adulti, mondo, quest’ultimo, troppo preso dai suoi problemi sotto forma di mariti fedifraghi (Luca Zingaretti) che scatenano la depressione nelle mogli (Valeria Golino), femminismo (Cristina Capotondi), voglia di cambiar vita…(Libero Rienzo), per occuparsi del povero Peppino “l’unico bambino al mondo con gli occhiali” (come recita in apertura la voce narrante…).
Niente paura però, perché i cambi di registro sono quanto mai rapidi, dall’amaro (appena...) allo scanzonato, il che suscita risate a più riprese incluse botte di nostalgia soprattutto nella prima parte del film dove l’impatto con il look rigorosamente anni 70 non passa inosservato per tutti quelli che non li hanno dimenticati (i 70…).
Forse il film non rimarrà anche perché alla fine lascia dentro la strana sensazione di aver assistito ad una serie di scenette alcune riuscite alcune no (tra le prime annoveriamo senz’altro quella che vede coinvolti nel corso della storia tre pulcini…) ma il finale, dove la coppia Superman/Peppino conosce finalmente l’apoteosi, sì...
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