Un prete in fin di vita e la sua terribile vendetta. Un atto di ordinaria violenza e il bisogno di una giustizia terrena, feroce e spietata. La comparsa di un uomo che è pronto a elargire la sua vendetta: Bruno Pedrini. Un essere umano complesso e controverso, che si muove in un mondo crudele per dispensare la sua giustizia. Un misterioso consulente, Fauce, accompagna la sua vita e il suo agire. Svariate donne difformi e affascinanti si muovono attorno a lui. Ma Bruno conosce una verità semplice e inquietante… a volte vi sono cosa peggiori della morte… a volte la morte è una liberazione che non va concessa.
Ogni cosa al posto giusto è il primo romanzo di Alessandro Morbidelli pubblicato dalla Robin edizioni nella celebrata collana I luoghi del delitto.
Si tratta di un romanzo sorprendente e affascinante.
Un inizio crudele e scioccante ci catapulta nel pieno della narrazione e ci troviamo a seguire e inseguire i personaggi in una realtà multiforme e inquietante. Poche pagine e il lettore è completamente catturato, avvinto, imprigionato, la vicenda corre e scorre veloce e dinamica supportata da una scrittura snella e decisa, fatta di immagini forti e ben costruite, pochi efficaci tratti per rendere luoghi, uomini e soprattutto sensazioni… sensazioni che scuotono e turbano… che pongono domande, che chiedono risposte.
I dialoghi sono taglienti e immediati, mai banali o eccessivi. I caratteri dei personaggi sono approfonditi e strutturati, estremamente originali e ben riusciti, introspettivi e problematici, restituiscono l’immagine di uomini e donne reali, con incertezze e inquietudini.
La narrazione si muove perennemente in equilibrio su di un filo ad alta tensione. Tutto scorre. Tutto diviene… tutto muterà. Il protagonista e il suo misterioso alter ego corrono ai limiti di una società corrotta… un compromesso senso della giustizia guida il loro agire… in un complesso trasformarsi di ruoli nella speranza di scoprire il proprio futuro…vittima o carnefice...
Uno splendido romanzo di esordio! Un autore sorprendente!
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