Saranno gli scherzi che gioca questo nuovo caldo che in un colpo solo ha spazzato con violenza un inverno gelido e una primavera non troppo clemente… Sarà l’euforia per il Congresso Eucaristico che in questi giorni si tiene nel capoluogo – o più probabilmente il nervosismo per la difficoltà di movimento all’interno della città, per le transenne, le interdizioni al traffico, i telegiornali sequestrati dalla Santa Sede per “servizi e servizi e servizi – parole parole e parole”… o chissà cos’altro. Sarà che le tante “scaramucce” di mala e le operazioni di polizia contro la macrocriminalità barese avevano eclissato sulle pagine della “nera” ogni notizia di furto, rapina, inseguimento… e reato da bassa manovalanza. Sarà che adesso, con i clan storici decapitati, decimati, ridotti all’impotenza dagli ultimi repulisti in grande stile, il piccolo criminale si sente un po’ più tranquillo a entrare in azione. Sarà per cento, mille altri motivi… ma dall’inizio di questa settimana, ed è solo giovedì 26 maggio, una decina sono gli episodi che potrebbero tranquillamente fare mostra di sé in una sceneggiatura di quelle tanto care al maestro Umberto Lenzi, Babbo del poliziottesco all’italiana.
Tutto comincia martedì mattina a mezzogiorno, con una telefonata anonima alla facoltà di Economia e Commercio, periferia sud di Bari. “Farete un bel salto dalla presidenza!” e subito il classico segnale del telefono riagganciato. Comunicazione interrotta. Scherzo? La vendetta di uno studente bocciato? Secondo i carabinieri, avvisati con una certa solerzia dal personale, la telefonata è attendibile. Scatta una perquisizione a tappeto, la facoltà è battuta palmo a palmo… proprio mentre, a poche centinaia di metri, sulla vicina provinciale che collega Bari con centri dell’interno, un furgone viene assaltato e sottratto. Il conducente se la cava solo con un bello spavento, la sottrazione del telefonino cellulare e del portafogli con dentro documenti e un centinaio di Euro. Resta lì, sul ciglio della strada, ad attendere i carabinieri che stanno terminando, a meno di un chilometro di lì, la perquisizione anti-bomba. Coincidenza o un piano studiato ad arte? Non è dato saperlo.
Nel pieno centro di Bari, invece, una baby-gang dall’età media di tredici anni, dopo l’ennesimo colpo nella sede centrale di una catena di profumerie… è stata assicurata alla giustizia. Niente diversivi, in questo caso. I ragazzini, sospettati di aver messo a segno altre rapine analoghe nei dintorni, sono da considerare rapinatori della vera old-school: passamontagna e pistola giocattolo senza l’indicatore rosso. Messi in condizione di non nuocere sono stati scortati a destinazione: riformatorio per il quattordicenne, domicilio per gli altri due di tredici e dodici anni. Quest’ultimo, il palo, sull’uscio di casa ha promesso solennemente di non farlo più. Rapinatori d’altri tempi, non c’è che dire!
Bottino serio, invece, quello che si sono assicurati due rapinatori che, caschi integrali a coprire il volto, pistola – questa volta vera e carica, sembra – alla mano, hanno assaltato una ricevitoria della Lottomatica portando via più di 1500 euro di bottino. Usciti dal locale si sono dileguati a bordo della moto che li aspettava fuori. Questa volta nessun inseguimento. Già… è utile precisarlo, perché solo poche ore prima, dopo un inseguimento da reality show a stelle e strisce, durato almeno una quindicina di chilometri, a Bitonto, un motociclista inseguito da volanti della polizia aveva ben pensato di improvvisarsi centauro sul marciapiede e guadagnare qualche secondo prezioso. Peccato per la nonnina che prendeva un po’ di fresco seduta sull’uscio del suo basso. Travolta dalla moto di grossa cilindrata è stata sbalzata dalla sedia ed è atterrata, sua fortuna, sul “posteriore” riportando solo qualche escoriazione… e permettendo la cattura del fuggitivo.
E non finisce qui…
Sedicente criminale in stato di depressione cronica litiga con sua moglie, la minaccia con un coltello… dice che la ucciderà. La donna, mossa da amore, istinto femminile o profonda compassione, si convince, invece, che suo marito, di lì a poco, tenterà il suicidio. Allerta gli uomini del 113. Agli sbirri accorsi per impedire all’uomo di fare qualche “sciocchezza”, qualsiasi essa fosse, invece, non è rimasto altro da fare che denunciare l’uomo per porto abusivo d’arma da fuoco e di armi bianche, visto e considerato che il “criminale depresso” non è stato in grado di esibire i documenti. Come se non bastasse, la Beretta 7,65 di cui parliamo è anche risultata rubata. Grotteschi scherzi del destino, no?
Tiro mancino del destino anche quello che il caso ha voluto giocare a due bulletti, guidatori dal “cacciavite facile” come si diceva un tempo, che dopo aver tamponato un automobilista modello pensavano di farla franca alzando la voce, minacciando… esibendosi in un siparietto di clownesca stupidità. Gli è andata male: appena passati dalle urla e minacce alle “vie di fatto”, sono stati aggrediti, immobilizzati e ammanettati da alcuni colleghi del malcapitato… un agente della Polizia Postale.
Ma la giornata non è finita e la notte è ancora lunga.
Poco prima di mezzanotte… e possiamo chiudere in bellezza… il custode di una struttura privata caccia in modo rude, armato di una pistola giocattolo, una coppia in cerca di intimità. Si sa quanto facilmente situazioni di questo tipo possano essere fraintese, no? Beh, i ragazzi, forse senza sapere che il luogo in cui si erano appartati era di proprietà privata devono aver pensato a un matto o a un guardone… e hanno allertato i carabinieri. Il custode, un quarantenne di origine albanese è stato arrestato a piede libero.
Sembra ce ne sia davvero di materiale per mettere su un restyling dei film del Lenzi: saremmo in tema, visto e considerato anche che Mondezza… da qualche mese… è tornato nelle sale.
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