A trent'anni da una missione segreta che li vide coinvolti a Berlino Est, tre ex agenti del Mossad, Rachel, Stephan e David vengono raggiunti da una scioccante notizia che i costringerà a fare di nuovo i conti col passato…
Molto spesso (perlomeno al cinema…), il debito è debito di sangue. Meno spesso il debito scollina il plasma tout court (che rimane pur sempre un compagno di viaggio…) per approdare più in alto, fino a giungere a qualcosa capace di mondare una pagina tragica del passato così da alleviare il tormento che affligge un’intera nazione.
L’abbiamo fatta un po’ lunga, vabbè, ma era dovere perché questo Il debito, di John Madden, uscito un po’ in sordina, si configura ben presto come una spy-story di ottima fattura, ricchissima di sfumature che a mandarle sprecate sarebbe cosa non buona e ingiusta.
Raro, difatti, imbattersi in una storia che perlomeno per due terzi abbondanti (le tre parti sono le classiche equilibrio-disequilibrio-equilibrio) regala squarci di gran cinema, il che ci ricorda cosa sia il bel cinema, quello che sa scuotere l’albero al quale di solito ti appollai dall’inizio alla fine, al punto da obbligarti a scendere per arrampicarti su altri alberi, su altri rami, ognuno a rappresentare una diversa identificazione persino con chi non ti aspetti, quel cinema che ti fa venir voglia di scaraventarti dentro lo schermo ad aiutare chi dici tu, il tutto grazie a tre agenti del Mossad in quel di Berlino in piena Guerra Fredda (Check Point Charlie e vopos…), per rapire e trasferire in Israele il Dottor Bernhardt/Dieter Vogel, un criminale di guerra nazista conosciuto come “il chirurgo di Birkenau”.
Intercalando due differenti piani del racconto, l’epoca della missione e della giovinezza, il 1966, con quella, se non della vecchiaia perlomeno della maturità (il 1997), Il debito lascia solchi negli occhi grossi così non fosse altro perché era dai tempi de Il portiere di notte che non si vedeva una messa in scena di così lancinante riuscita della dinamica tra vittima e carnefice, dove pur se nei panni della cacciatrice, Rachel è costretta ad accogliere “letteralmente” il carnefice dentro di sé.
Che il passato non passi mai del tutto lo sappiamo, però c’è modo e modo di ricordarlo, cosa che Il debito fa in modo egregio anche grazie ad un duo femminile di tutto rispetto con Jessica Chastain (The Tree of Life) nei panni della Rachel di ieri (la nuova Julia Roberts con la non trascurabile differenza che certi ruoli alla Roberts sarebbero preclusi in partenza…), ed Helen Mirren nei panni di quella di oggi, ancora indomita, ancora capace di cantare e portare la croce, cicatrici comprese…
Da non mancare, ovvio…
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