Maurizio Di Giovanni con Il giorno dei morti (Fandango) vince l’ottava edizione del Premio Camaiore di Letteratura Gialla organizzato dalla Fondazione Città di Camaiore con la direzione artistica di Giampaolo Simi.
Durante la serata svoltasi al Teatro dell’Olivo di Camaiore, la giuria popolare ha assegnato a Maurizio Di Giovanni trentanove voti contro gli undici andati a Marco Malvaldi per Odore di chiuso (Sellerio). Un solo voto per l’opera prima di Marco Cannella Tutto deve crolare (Perdisa Pop).
"Sono felice di questo prestigioso premio, un riconoscimento che dedico alla mia città, Napoli, e a tutti i napoletani." ha detto Maurizio Di Giovanni "Un premio che viene dato dai lettori in questo splendido teatro dell’Olivo. Che voglio di più? Su questo palco ci sono tre vincitori anche perché Malvaldi e Cannella se sono qui è perché hanno già superato il giudizio di giurie qualificate. Ringrazio la Fondazione Città di Camaiore e la mia casa editrice, Fandango, che mi ha permesso di pubblicare il quarto giallo che vede protagonista il commissario Ricciardi, forse il romanzo più complesso ed emozionante tra quelli che ho scritto.”
Al termine della appassionante serata c’era un po’ di delusione nei volti di Malvaldi e Cannella. Il pisano Malvaldi, dato per favorito, ultimamente ha ricevuto numerosi premi vendendo un numero record di libri.
I tre autori finalisti sono stati protagonisti di un avvincente confronto sui temi dei loro romanzi incalzati dalle domande dello scrittore Giampaolo Simi.
Emozionante lo scrutinio delle schede dei giurati dopo l’apertura della grande urna di vetro al centro del palcoscenico. Tra i giurati figurava anche l’ex allenatore di calcio Eugenio Fascetti, appassionato giallista, che da anni segue con affetto e partecipazione la manifestazione camaiorese.
All’inizio della serata il pubblico che ha affollato il teatro dell’Olivo ha accolto con grande calore l’intervento di Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo, che con Giampaolo Simi ha parlato del fortunato libro Il labirinto degli dèi, edito da “Il Saggiatore”.
“Onoriamo Il lavoro e la tragica fine di Falcone e Borsellino – ha detto Ingroia – il loro esempio è stato e sarà sempre importante. I loro giovani assistenti del tempo sono adesso degli appassionati magistrati che lottano quotidianamente per sconfiggere il crimine e la mafia.”
"Leggo pochi gialli di autori contemporanei – ha aggiunto sollecitato dalle domande degli scrittori finalisti – e me ne scuso con i colleghi. Amo i classici e tra questi inserisco sicuramente i romanzi di Leonardo Sciascia. I suoi gialli politici devo dire che hanno contributo alla mia formazione giovanile e condizionato le mie scelte professionali.”
Il libro di Ingroia è un appassionato, dolente e serrato racconto dell'Italia di questi anni, quella che va da Radio Aut di Peppino Impastato, ucciso a Palermo dalla mafia nel 1978 all'omicidio Dalla Chiesa, dalle stragi del 1992 fino alle scottanti inchieste su mafia e politica dei giorni nostri.
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