Tre scrittori si confrontano con una figura centrale della nostra società: il giudice. E provano a indagarne i punti di crisi, di conflitto, di tensione.
Un libro, tre racconti, tre figure di giudici, “due frutto di invenzione e l’altro che nasce da un personaggio reale, come filo rosso che lega tre racconti”...
Il volume, edito da Einaudi e disponibile in libreria dal 6 settembre 2011, si intitola appunto Giudici e porta la firma di Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli e Giancarlo De Cataldo.
Quella di Andrea Camilleri è la storia di un giudice che da Torino viene trasferito in Sicilia, pochissimo tempo dopo che ci fu l’Unità d’Italia.
Giudice candido che non si accorge dei pericoli in cui si infila, e che per questo diventa quasi un eroe da leggenda, che ci si racconta tra colleghi il venerdì sera, dopo il lavoro.
La storia di Giancarlo De Cataldo è invece ambientata ai giorni nostri e racconta i problemi della giustizia affermandone contemporaneamente la necessità assoluta per il funzionamento della nostra società.
Il tutto, facendoci spiare dalla camera di consiglio di un’aula di corte d’assise.
Carlo Lucarelli racconta la storia di un poliziotto che svolge il compito di scorta a un giudice, anche se sembra che di questa scorta non ce ne sia alcun bisogno. Ma poi cominciano ad accadere cose strane e insolite. E la paura comincia a farsi strada negli occhi nervosi di tutti.
Giudici (Einaudi) di Andrea Camilleri, Giancarlo De Cataldo e Carlo Lucarelli - pag. 152 - euro 11,00 - ISBN 9788806205973
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