Ovvero la febbre del gioco…
Febbre di Bill Pronzini, Mondadori 2011.
Una agenzia investigativa con Bill, Tamara Corbin ed il collaboratore Jake Runyon, una signora, Janice Krochek, scomparsa per ben quattro volte e riacciuffata da Jake, il Segugio.
Janice travolta dal gioco compulsivo, una montagna di debiti, è costretta a prostituirsi, appena ripresa scompare un’altra volta lasciando una scia di sangue sul pavimento della cucina. A questa storia si affianca il problema di Brian Yongblood, giovane esperto informatico (usa il computer anche per giocare a scacchi) in piena crisi, scomparso anche lui da casa.
Ogni personaggio si porta dietro di sé qualche guaio. Jake è ossessionato dalla morte e dal ricordo della moglie; Tamara in eterno conflitto con il padre poliziotto; Bill stesso, un uomo tutto d’un pezzo, con ricordi tristi della vecchia Little Italy (cambiata in peggio), madre paziente e sensibile, sorella morta da piccola, padre ubriacone e giocatore accanito. Lui “Non bevo liquori, non rubo, non inganno e non faccio del male alla gente che mi è vicina”. Da prenderlo di peso e portarlo ai giorni nostri. Qualche scontro, qualche morto, il problema dei travestiti e quello della chirurgia estetica, il marcio dell’usura, un finale inaspettato. Tristezza e dolore, dicevo, lungo tutto il percorso, ma anche la luce della speranza (vedi la signora con la sciarpa) e insomma c’è sempre qualcosa di imprevisto nella vita che può salvarci. Raccontato in prima persona da Bill, in terza per gli altri personaggi.Per “I racconti del giallo” “Il raccolto” di Fabio Novel. La piana di Kratos. Due eserciti di fronte. Meglio vedersela con un duello per risparmiare morti. Da una parte l’eroe Lysander, dall’altra il generale Brasida. La guerra, il potere, la solitudine dell’eroe, il sentimento d’amore…
A raccontare la storia un personaggio “particolare” piuttosto interessato.... Drammatico, tenero, ironico.
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