Dal 5 maggio è in libreria il thriller Come doveva finire (2011) del giornalista e scrittore Alberto Gentili.
E’ il secondo romanzo che Garzanti presenta ai suoi lettori, infatti nel 2008 aveva pubblicato il suo romanzo d’esordio, Liberami amore.
Con Liberami amore l’autore ha descritto in maniera mirabile i problemi che possono sorgere tra una ragazza figlia di afgani, quando questa si innamora di un uomo italiano, per di più sposato, e quale prezzo deve pagare per conquistarsi amore e libertà.
Con il presente romanzo Alberto Gentili cambia completamente registro descrivendoci un certo mondo degli asolescenti. Un mondo sconosciuto quasi totalmente dai “grandi”. Il tutto inizia con l’indagine che il commissario Cappa affronta per scoprire chi ha ucciso Luca Mancini, di professione “buttafuori” di una discoteca frequentata da adolescenti.
Ovviamente le indagini partono proprio dal Peter Pan, la discoteca dove lavorava la vittima e punteranno su alcuni frequentatori come:
Anna, un'adolescente che non riesce a confidarsi, ha un segreto troppo grande.
Patti, l'amica del cuore: «Patti & Anna, le mejo del mondo».
Mattia, «ma tutti mi chiamano Nero». Il suo peggior nemico: la solitudine.
Obelix: è un bullo, e Nero non gli piace.
Valerio: il più fico, il più ribelle, il più aggressivo.
Sono descritti anche i rapporti tra questi ragazzi e le loro madri, abbiamo per esempio:
Alessia, madre di Anna, separata: della figlia crede di sapere tutto.
Angela, madre di Patti: personal trainer, suv e un triste risveglio.
Katia, madre di Mattia: così distratta che quando il figlio le chiede dei soldi, non guarda nemmeno quanto gli dà.
Il commissario Cappa, che deve affrontare anche dei suoi problemi personali, deve muoversi in un ambiente che dietro una apparente normalità nasconde monlti segreti.
Alberto Gentili è nato a Roma nel 1961 ha collaborato con la RAI e L'Espresso e attualmente lavora per Il Messaggero.
Ha seguito i grandi fatti di cronaca nazionale e internazionale degli ultimi anni, come l'attacco al World Trade Center di New York l'11 settembre 2001.
Attualmente è responsabile del servizio politico parlamentare.
Sempre con Garzanti nel 2008 ha pubblicato Liberami amore, il suo romanzo d'esordio.
Luca Mancini, detto "Chat", è il buttafuori di una discoteca frequentata dagli adolescenti.
O almeno lo era, finché non gli hanno sfondato il cranio. Per il commissario Cappa e il suo vice Berti, l'indagine parte dal Peter Pan, il locale dove lavorava Chat. E dai ragazzi e dalle ragazze che il sabato mattina vanno a scuola e il pomeriggio affollano la discoteca. È proprio nei luoghi come il Peter Pan che scatta la trappola delle tre "s": soldi, sesso & sostanze. Il tutto condito da una quarta "s", quella di social network, capace di rendere la miscela ancora più opaca e inquietante. "Come doveva finire" ci guida, con la tensione di un'inchiesta difficile, all'interno di un mondo insieme vicino e lontano, quasi impenetrabile, chiuso in se stesso: quello degli adolescenti, con i loro sogni
e le loro ferite, i loro riti e le loro prepotenze, le loro arroganze e ingenuità, spesso vissute in vite parallele.
Cappa e Alessia, la mamma di Anna, una delle ragazze più carine del Peter Pan, scopriranno quello che si nasconde sotto una apparente normalità. Un vero inferno, un labirinto di torbido disagio che soltanto la cronaca nera riesce a illuminare: "Come doveva finire" ce lo fa scoprire con la suspense di un'indagine piena di sorprese.
Come doveva finire di Alberto Gentili (2011)
Garzanti, collana Narratori moderni, pagg. 391, euro 18,60
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