È uscito il 6 maggio in tutte le edicole il primo numero di Brad Barron, prima seire “a termine” creata dallo sceneggiatore Tito Faraci per la Sergio Bonelli Editore.
La miniserie, che è composta da diciotto numeri, ha come sfondo la New York del 1956 invasa dai Morb: una razza bellicosa di origine extraterrestre.
Lo scontro tra terrestri e Morb volge subito a favore di quest’ultimi.
Quando tutto sembra perduto, però, entra in scena un uomo ferito, disilluso, apparentemente inerme, pronto anche a morire pur di difendere la sua libertà, quella della sua famiglia e quella del suo mondo: Brad Barron.
Ex biologo che ha combattuto sul fronte della Normandia ed è stato catturato dai Morb che hanno compiuto su di lui vari esperimenti nei loro laboratori, è l’unico tra tutti gli uomini che riesce a tenere testa ai crudelissimi alieni.
L’ambientazione della miniserie pur partendo da un’ipotesi fantascientifica si tingerà, mese dopo mese, di elementi presi in prestito da altri generi narrativi come l’hard-boiled, il western, il dramma esistenziale, il noir, l’avventura tradizionale.
Il personaggio è stato creato graficamente da Fabio Celoni, che col suo tratto gommoso ma controllato ha illustrato anche tutte le copertine della serie.
Il primo numero dal titolo Non umani è stato disegnato da Bruno Brindisi, mentre il secondo numero in uscita a giugno, Fuga da Manhattan, sarà disegnato da Anna Lazzarini.
Brad Barron è una serie che pur rispettando molti clichè propri dei personaggi della Sergio Bonelli Editore se ne discosta in molti particolari.
Il nome del protagonista, tratto dal libro di Norman Spinrad Bug Jack Barron (1969), replica il gioco della doppia iniziale che contraddistingue altri eroi del fumetto bonelliano come Martin Mystére, Nathan Never e Dylan Dog. A differenza di questi ultimi però è privo di una spalla.
Come è consuetudine in Bonelli, i cui i personaggi vengono ispirati alle fattezze di attori cinematografici, anche Brad Barron è stato realizzato prendendo a modello George Clooney.
Un ulteriore caso anomalo per un prodotto della casa editrice milanese sta nel fatto che Brad Barron non è una collana fiume ma una miniserie nata per durare diciotto numeri e non proseguire oltre.
Insomma Brad Barron, con le sue analogie e le sue differenze da serie Bonelli più lette e conosciute, è una lettura consigliata sia agli appassionati di fumetti che a quelli di letteratura e cinema di genere.
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