Notte di sangue a Coyote Crossing, pubblicato da Meridiano Zero e in uscita oggi nelle librerie, è uno di quei libri di Gischler che lasciano senza respiro. Tutto parte dal cadavere di Luke, la cui sorveglianza è affidata a Toby. Ma Toby non sa resistere a una tentazione chiamata Molly: capelli neri, rossetto nero, piercing al naso e pelle di latte. Lui molla il cadavere e si intrufola nella sua casa dal davanzale: da quel momento cominciano i guai. Un libro scoppiettante scritto alla maniera secca e forte di Victor Gischler, che ha accettato di rispondere alle nostre domande.
Gischler vive a Baton Rouge, in Louisiana. Ha lavorato come docente di Scrittura creativa alla Rogers State University, in Oklahoma, ha scritto sette romanzi tradotti in varie lingue ed è sceneggiatore di fumetti per la Marvel, per The Punisher, Wolverine e la serie regolare di Deadpool. In Italia è uscito con Meridiano Zero La gabbia delle scimmie (2001), Anche i poeti uccidono (2005) e Notte di sangue a Coyote Crossing (2011)
Notte di sangue a Coyote Crossing è una fusione tra il padre e il figlio della narrativa americana: il western e il noir. Come procedi tra sperimentazione e contaminazione?
Mi piace mescolare le cose. “The Pistol Poets” (il mio secondo romanzo) è un po’ come se Kingsley Amis incontrasse Elmore Leonard. Sento che aggiunge energia a qualcosa rendendola una vera miscela. Penso che noir e western siano naturalmente collegati. Quando il western americano abbandonò le frontiere per esplorarlo ci si rivolse ad una dimensione più interna, e divenne noir.
Anche in “Notte di sangue a Coyote Crossing” (Meridiano Zero) l’inadeguatezza è la chiave di lettura di alcuni personaggi: all’apparenza Toby non sembrerebbe pronto a rivestire la carica di vice-sceriffo. Quanto è importante l’imperfezione nei tuoi scritti?
Molto importante. Non ho mai capito perché Superman fosse popolare. Il personaggio invulnerabile non mi piaceva. Spesso mi piace dare ai lettori un quasi fallito come personaggio e dire "Questo è il vostro eroe. E adesso?"
Le situazioni imprevedibili e la forza dell’ironia nei tuoi scritti
Sì, l'ironia e anti-climax sono due dei miei strumenti preferiti come scrittore. Chandler ha detto: "Quando le cose vanno lente fai entrare in una stanza un uomo con la pistola." Ma non deve essere per forza una pistola: cosa succederebbe se un uomo entrasse nella stanza con un lemure in un cappello? Che cosa succederebbe se una donna nuda camminasse nella stanza? Che cosa succederebbe se.... C'è tutto un mondo di sorprese, che aspettano solo di venire ad esistenza. Lo scrittore deve solo avere il coraggio di infilare queste sorprese nel romanzo fregandosene delle conseguenze.
Sei considerato la nuova onda del noir americano, tanto che Joe Lansdale parla di “delirio di scrittura” portato ai massimi livelli, sull’orlo di un abisso da cui non precipiti mai. Come convivono delirio e controllo?
Guarda, non lo so. Credo che a volte pensare troppo al controllo mandi a puttane la magia. Penso sia un po’ come chiedere a un giocatore di golf se prima di uno swing fa esercizi respiratori particolari. Pensare troppo rischia di bloccare tutto. Meglio lasciare che, semplicemente, le cose accadano. Per quanto riguarda il delirio e le stranezze, dico che penso siano strettamente collegate al divertimento. Che poi è l’elemento chiave per catturare il mio interesse. Se quello che sto scrivendo non cattura il mio interesse come posso pretendere che riesca a coinvolgere il lettore?
Ci dai una definizione di noir?
Tutto comincia male e poi diventa peggio. Questa è una storia noir. Spesso penso che la definizione di noir sia come la definizione di pornografia... difficile da definire, ma pensiamo di riconoscerlo quando lo vediamo. Penso che le cose perdano un po 'della loro magia quando cerchiamo di definirle con eccessiva precisione.
Hai notato differenze tra i lettori statunitensi e quelli italiani?
Non mi piace generalizzare ma i lettori italiani sembrano molto bravi a cogliere la scrittura pulp, e sono loro grato per questo. Ho la sensazione che ci sia un forte collegamento tra l'Italia e l'America quando si parla di questo tipo di scrittura. O forse mi sento così perché ho trovato che i lettori italiani sono molto accoglienti. Cerco solo di indovinare. Non sono un esperto.
Se tu dovessi ambientare un libro in Italia, quale sarebbe il plot?
Un ragazzo incontra una ragazza, e non lo dice alla moglie. Sono guai!
Progetti per il futuro?
Sto lavorando contemporaneamente ad un romanzo poliziesco e ad un romanzo pulp sci-fi. Ma vado a rilento perché ho continue scadenze per la Marvel Comics. Voglio ritagliarmi del tempo per finire uno di questi romanzi al più presto. Inoltre ho appena terminato la sceneggiatura di GO GO GIRLS OF THE APOCALYPSE (Black City. C’era una volta la fine del mondo), e il progetto sta procedendo bene. Sto anche iniziato a scrivere un lavoro per il grande schermo.
Una tua paura
Da quando sono diventato padre, sono da sempre preoccupato di perdere mio figlio in una zona affollata. Lo guardo come farebbe un falco.
Adesso salutaci con una citazione.
Dal mio racconto "Kill Posse" -
In un attimo, le cose cominciarono a svanire dentro di lui. Non c'era più nessun dolore, solo una strana consapevolezza. I medici lo avevano avvertito che sarebbe potuto accadere all'improvviso. Si sentiva leggero, come se stesse galleggiando, saliva sempre più veloce verso l’alto, sempre più su, fino alle stelle, a caccia della luna.
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