Sofia Bolognini è giovanissima, Alba nuova è il suo primo romanzo.
Non fosse altro che per questo motivo, per la sua giovane età e l'obiettivo raggiunto, è degna di nota.
Se si aggiunge che la sua opera prima è un lavoro interessante e di piacevole lettura, è possibile affermare che ci sono ottime possibilità che fra qualche anno sentiremo ancora parlare di lei.
In un futuro non troppo lontano, Nicholas Habbet è un uomo solo, emarginato e pericoloso, suo malgrado, per gli altri. Questo perchè, avendo fatto parte di una setta segreta che coltivava il piacere della letteratura, è stato marchiato per sempre. E nessuno può avere a che fare con un emarginato, neppure casualmente.
Dopo un passato segnato da una madre alcolizzata e da un amore finito, quindi, trascina le sue giornate senza alcuno scopo preciso.
Fino al giorno in cui incontra Mirage...
Questa in poche righe la trama del romanzo breve Alba nuova, che colpisce per la chiarezza con cui parla di temi quali l'emarginazione e la solitudine, in un'ambientazione fantascientifica, ma non troppo lontana; a cavallo tra una surrealità fantastica e una realtà fin troppo concreta.
Lasciano il segno alcune scene forti, descritte nella loro più totale drammaticità; degna di nota poi l'attenzione e la tensione emozionale con cui l'autrice arriva a toccare le corde giuste.
Impossibile non notare certe suggestioni proveniente da un immaginario comune vicino al mondo della fantascienza e alcune ingenuità, dovute all'inesperienza, ma nel complesso la freschezza della scrittura, l'urgenza espressiva e la fessura di speranza racchiusa nel titolo, lasciano la piacevole sensazione che Alba nuova sia solo l'inizio.
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