Ma non era a lei che stavo pensando come cliente. Il mio scopo era proteggere gli interessi del generale anche se, lo confesso, ho preferito aspettare che pubblicassero il necrologio prima di denunciare sua figlia per l’assassinio dell’autista. Dopotutto, là dove si trova adesso, la notizia non avrebbe potuto fargli altro male. In fondo cosa importa dove si giace quando si è morti? Sotto a una fontana zampillante nel centro del parco o alla sommità di una collina accanto a una croce di legno grezzo? Si è morti, si dorme il grande sonno al di sopra di tutte le miserie. Ci sono casi in cui perdiamo tutti, ma non è detto che debba piacerci.

Alla fine, dovetti ricordare a me stesso che niente sembra più sincero di una donna che sta mentendo. Perché la maggior parte della gente consuma metà delle proprie energie cercando di proteggere una dignità che non ha mai posseduto, ma il generale, anche a un passo dalla morte, era letteralmente permeato di dignità e rigore. Gli dovevo la verità. Forse lui, in fondo, lo sapeva dal principio, perché il cavaliere della vetrata non ci metteva troppo impegno a salvare la donzella in pericolo. Non era mica il drago, quello cattivo.

L'AUTORE: Giuseppe Foderaro è nato a Catanzaro nel 1973.

Dopo aver vissuto a Roma, nel 2003 si è trasferito a Milano. Già musicista, la sua attività creativa è legata alla frequentazione degli ambienti underground londinesi e newyorchesi.

Tra le altre cose, ha scritto racconti per Thriller Magazine, Sherlock Magazine, Sugarpulp, KULT Underground, Progetto Babele, e per la guida "Giallo e Noir” di SuperEva.it.