L’infallibile giudice Dee dei gialli di van Gulik è un eminente personaggio realmente esistito nell’epoca T’ang. Non tutti sanno però che il primo romanzo poliziesco che lo vede protagonista non è stato scritto dallo studioso olandese bensì da un anonimo autore cinese del XVIII secolo.
I celebri casi del giudice Dee - Un autentico giallo cinese del XVIII secolo scritto da Anonimo cinese e a cura di Robert van Gulik (O barra O, 2010) pag. 200 € 12,00 - ISBN 978-88-87510-89-8
Traduzione dall'inglese a cura di Vincenzo De Lellis
Questi celebri casi del giudice Dee, scoperti e tradotti in inglese dallo stesso van Gulik, costituiscono l’antecedente, nonché la fonte primaria di ispirazione - sia per i personaggi che per la struttura narrativa - dei suoi famosi gialli ambientati nel Celeste Impero.
Da poco assegnato al distretto di Chang-ping, il giudice Dee si trova a indagare su tre casi all’apparenza senza soluzione: un doppio omicidio nell’ambiente dei mercanti, l’apparizione di uno spettro che chiede giustizia sulla propria tomba e l’avvelenamento di una sposa durante la pri ma not te di nozze. Solo la raffinata capacità deduttiva del magistrato avrà infine la meglio su inganni e superstizioni.
Il romanzo, per la prima volta edito in Italia, è introdotto da un prezioso scritto di van Gulik e corredato dalle sue note.
Robert van Gulik (Olanda, 1910-1967), sinologo, scrittore, po liglotta, calligrafo, musicista, antropologo, è considerato lo scopritore del giallo orientale. Oltre ai numerosi romanzi gialli (6 pubblicati da O barra O), ha lasciato opere fondamentali per lo studio della civiltà cinese: Erotic colour prints of the Ming period e La vita sessuale nell’antica Cina (Adelphi).
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