La storia editoriale de La terapia di Sebastian Fitzek dimostra come spesso senza un supporto editoriale adeguato anche libri molto validi rischino di non essere valorizzati quanto meriterebbero. Il romanzo, pubblicato anni fa da Rizzoli, è stato da poco ripubblicato in Italia – con un editing approvato in toto dall’autore – da Elliot Edizioni (la stessa casa editrice che ha realmente lanciato questo scrittore tedesco nel limbo degli stranieri più amati in Italia, in particolare coi romanzi Il ladro di anime e Schegge, che concluderebbero la Trilogia ideale iniziata con La terapia).

Psychothriller nel senso più intenso che si attribuisce al termine, La terapia procede su due piani paralleli: la tensione psicologica e il mistero vero e proprio. Quello di un uomo che vede sfaldarsi tutte le certezze della vita (da quelle concrete – una figlia che sparisce, un matrimonio all’aria e un brillante lavoro sospeso – a quelle percettive: conti che non tornano, ricordi che cozzano contro quelli degli altri). L’uomo si chiama Viktor Larenz, è uno psichiatra di Berlino con una vita invidiabile prima del giorno fatidico. Il giorno fatidico corrisponde a quando la figlia dodicenne Josy, affetta da una malattia sconosciuta che la consuma inesorabilmente, scompare durante una visita nello studio del dottore che l’ha in cura. Nessuno ne sa niente.

Trascorrono quattro anni e avviene un fatto molto strano: Larenz riceve la visita di una tal Anna Spiegel, una sedicente scrittrice di libri per bambini che sostiene che i suoi personaggi si intrufolino nella vita reale: «...ogni personaggio che invento diventa reale. Li posso vedere, studiare, e a volte riesco persino a parlare con loro. Li invento e immediatamente entrano nella mia vita. Questa è la mia malattia, dottor Larenz. Il mio problema. E la particolarità della mia probabile schizofrenia»

Tra questi c’è una bambina che ricorda in modo impressionante la piccola Josy. Apparentemente è una traccia, quindi, e Larenz prova a sondare. Col risultato di affondare sempre più in un climax di tensione e misteriosa paura, che si scioglierà magistralmente solo nelle pagine finali.

Con una bella scrittura scorrevole, valorizzata anche dall’ottima traduzione di Claudia Crivellaro, una narrazione precisa nel linguaggio settoriale ma mai sovraccarica e ricca di dialoghi avvincenti, Fitzek si conferma un autore di straordinario talento, in grado di prendere il lettore per mano e trascinarlo, fino alla fine, nelle zone più oscure della mente umana.

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Una nostra intervista-iena all’autore (di Gabriele Basilica, interprete Claudia Crivellaro), registrata in occasione del Salone del Libro di Torino 2010.

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Il book-trailer