Negli anni '70 il termine "serial killer" non era quasi conosciuto e non vi era stata ancora alcuna proliferazione di scrittori che narravano le varie "prodezze" dei tanti killer seriali e degli eroi che daranno loro la caccia. Pertanto colpì enormemente la fantasia dei lettori dell'epoca il romanzo di Shane Stevens che viene ora pubblicato dalla Fazi Editore con il titolo Io ti troverò (By Reason of Insanity, 1979).
Troviamo veramente strano che i tanti editori nostrani che da anni pubblicano gialli, thriller, noir abbiano ignorato questo capolavoro che può essere definito il capostipite dei romanzi sui serial killer. Un romanzo che non solo descrive in maniera splendida e dettagliata la psicologia di una persona dalla mente deviata come il protagonista Thomas Bishop, ma descrive una certa america degli anni '50 e '70.
Thomas Bishop fu sottoposto a torture fisiche e mentali da sua madre fin dalla più tenera età e lui a soli dieci anni la uccide. Per questo viene internato in una casa di cura (leggasi "manicomio"), cresce dentro il manicomio e conosce il mondo esterno solo tramite la televisione.
A venticinque anni riesce a fuggire e pur senza appoggi e preparazione alla vita "di fuori" inizia una tremenda carriera di killer.
E' intelligente, meticoloso, sa quello che sta facendo ma è completamente amorale. Si crede figlio di Caryl Chessman, il famoso "bandito dalla luce rossa" che morì nella camera a gas in quanto condannato a morte nello stato della California per rapina, sequestro e abuso sessuale, riuscì a ottenere ben otto rinvii della pena di morte in dodici anni, ma venne infine giustiziato. In carcere divenne un famoso scrittore e venne preso a esempio dal movimento per l'abolizione della pena di morte.
Bishop riesce a procurarsi una falsa identità e gira per tutti gli Stati Uniti uccidendo donne in maniera efferata. Gli daranno la caccia giornalisti, polizia, FBI, ma lui riesce a eludere tutti e la ricerca diventa una gigantesca caccia all'uomo.
Lo scrittore così avrà modo di far conoscere al lettore la mentalità del killer e del modo di vivere in america in quegli anni.
L'epilogo agghiacciante terrà i lettori incatenati al libro sino alla sua conclusione.
Shane Stevens è nato a New York nel 1941. Ha scritto cinque romanzi tra il 1966 e il 1981, prima di sparire nel nulla. È morto nel 2007. Il nome è uno pseudonimo: tuttora se ne ignora la reale identità.
A dieci anni Thomas Bishop viene internato in una clinica psichiatrica dopo aver ucciso la madre che lo seviziava da sempre.
Quindici anni dopo, evade dall'istituto e dà inizio a una fuga sanguinaria sul cui cammino sono ancora le donne a cadere. Un omicidio, due, poi saranno decine. Bishop tortura e uccide spostandosi da Las Vegas a Chicago, a New York.
Un personaggio infero ma straordinariamente umano, del quale Shane Stevens è cronista implacabile raccontandone nel dettaglio l'infanzia e gli anni di reclusione, le quotidiane strategie di sopravvivenza e la ferocia omicida. Ne emerge un indimenticabile ritratto della follia, di quel concatenarsi di storie, incontri o mancati incontri che conducono un uomo a cedere alla violenza, all'orrore, alla distruzione dell'altro e di sé.
E accanto a questa ombra che ferisce a morte le grandi metropoli del continente, emerge il volto oscuro dell'America degli anni Settanta, restituito attraverso il racconto di una caccia all'uomo che coinvolgerà tutti, poliziotti e giudici, politici e giornalisti, beffati dall'astuzia dell'assassino e incatenati, loro malgrado, alla sua testarda, deviata umanità.
Io ti troverò di Shane Stevens (By Reason of Insanity, 1979)
Traduzione Giuliano Bottali e Simonetta Levantini, Fazi Editore, pagg. 795, euro 19,50 - ISBN 978-88-6411-202-2
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