Una storia già vista quella portata sul grande schermo da Ben Affleck che pur non essendo attore di grande spessore qui se la cava ottimamente con una regia che tiene avvinto lo spettatore fino alla fine. Azzeccate e inquietanti le maschere da suore usate per rapinare la banca, da copiare assolutamente per il prossimo carnevale.
The Town - USA 2010 – 125’Regia: Ben Affleck
Con: Ben Affleck, Rebecca Hall, Jon Hamm, Jeremy Renner, Blake Lively.
Il mancato atleta Doug è il capo di una banda che deruba i caveau delle banche della città. Tutto fila liscio fino a quando, durante una rapina il socio Jem prende in ostaggio, Claire, la direttrice dell'istituto. Una volta liberata la ragazza, Doug, la metterà sotto sorveglianza per esser certo di non essere denunciato finendo con l’innamorarsene. Ma il tentativo di cambiar vita per Claire e di abbandonare la cattiva strada crollerà malamente davanti al suo castello di bugie…
Complicatissimo da seguire, seppur visivamente affascinante, questo ultimo film di Nolan da vedere solo se si è più che svegli.
In questo caso La schermitrice in alcuni, seppur brevi momenti, è riuscita dove non è arrivato neppure il protagonista Leonardo Di Caprio a raggiungere il quarto livello di sogno condiviso (…Livello condiviso anche da parecchi altri spettatori). Le spiegazioni sul chiassosissimo finale per i dormienti in sala arriveranno purtroppo ormai troppo tardi.
Inception - USA 2010 – 148’
Regia: Christopher Nolan
Con Leonardo di Caprio, Ellen Page, Tom Hardy, Tom berenger, Marion Cotillard, Michael Caine, Cillian Murphy
Innocenti Bugie, un'americanata che concede quel che promette se ci si presenta al cinema privi aspettative e senza mai prenderla sul serio. I quindicenni si divertiranno a colpo sicuro con questo Tom Cruise fascinoso e galante nonostante le prime rughe. Un misto di True lies (con Arnold Schwarzenegger e Jamie Lee Curtis), Mission Impossible e Mr. & Mrs. Smith.
Innocenti bugie – USA 2010 – 110’
Regia: James Mangold
Con: Tom Cruise, Cameron Diaz, Peter Sarsgaard, Jordi Mollà, Viola Davis.
Kansas - All'aeroporto di Wichita, il misterioso Roy Miller si scontra con la bionda June Havens in attesa di prendere un aereo per Boston. In volo June resta affascinata da Roy, finché non si accorge che ha ucciso tutti i passeggeri dell'aereo compresi hostess, steward e piloti. Dopo un atterraggio di fortuna Roy le comunicherà che quando i federali la cercheranno lei dovrà negare di averlo mai conosciuto. 
Luoghi comuni a go-go in questa ultima fatica di Julia Roberts in crisi che, per ritrovare se stessa, viene prima a Roma a fare la pretty woman tra pizze e maccheroni, in mezzo a suorine che si sbafano gelati e improbabili prefiche che si rinfrescano alle fontane, poi va a pregare in India al seguito di una famosa santona (che nel frattempo è andata a New York), per trovare infine la felicità su un isolotto balinese con l’avvenente Xavier Bardem che risolverà di colpo tutti i suoi problemi esistenziali. Un film di cui non si sentiva il bisogno che fa passare pure la voglia di leggersi il libro, mettendo solo tanta noia e tanta fame.
Mangia, prega, ama - USA 2010 – 140’
Regia: Ryan Murphy
Con Julia Roberts, James Franco, Richard Jenkins, Viola Davis, Billy Crudup, Javier Bardem, Arlene Tur, Tuva Novotny, Lidia Biondi, Luca Argentero, James Schram, Christine Hakim, A. Jay Radcliff, Bocker, David Lyons, Stephanie Danielson, Elena Arvigo, Alyxx Morgen, I. Gusti Ayu Puspawati, Hadi Subiyanto, Mike O’Malley, Ashlie Atkinson, Lisa Roberts Gillan, Gita Reddy, Elijah Tucker, Remo Remotti, Andrea Di Stefano, Sophie Thompson, Lucia Guzzardi, Giuseppe Gandini, Welker White, Peter Davis, Michael Cumpsty, Roberto Di Palma, Vanessa Marini, Silvano Rossi, Emma Brunetti, Chiara Brunetti, Rushita Singh, Ritvik Tyagi, Sd Pandey, T.J. Power, Richard V. Vogt, Anakia Lapae, Shona Benson, Micky Dhamejani
Tratto dal bestseller di Elizabeth Gilbert e diretto dal regista di Nip/Tuck, Ryan Murphy il film si compone di tre patinati episodi girati in tre diverse parti del mondo che fanno meditare lo spettatore sul fatto che per ritrovare sé stessi bisogna essere forniti di un pingue portafogli e non si deve aver bisogno di lavorare.
La schermitrice nonostante i pareri contrastanti sul Leone d’oro assegnato a Venezia non era prevenuta nei confronti di Sofia Coppola avendo in passato molto apprezzato Il giardino delle vergini Suicide e Lost in translation ma è rimasta insoddisfatta davanti alla presunzione di quest’opera che nella sua voluta esasperante lentezza promette fino alla fine un decollo che non arriva mai per mostrarci per intero i giri in tondo del Ferrari del protagonista, i numeri di lap-dance delle bionde gemelline e il noiosissimo balletto sul ghiaccio della, seppur brava, Elle Fanning. Uniche note a risvegliare l’attenzione le aste da Lap-dance pieghevoli, il sonnellino sotto la maschera invecchiante, e la grottesca premiazione dei telegatti. Dopo Mangia, prega, ama un altro film sull’idea che si fanno di noi all’estero.
Somewhere - USA 2010 – 98’Regia: Sofia Coppola
L’attore Johnny Marco vive in un appartamento dell'hotel Chateau Marmont a Los Angeles. Tra spettacoli di lap dance in camera e brevissimi flirt trascorre le sue giornate in un'apatia ovattata e distruttiva. L’inaspettata e prolungata visita della figlia undicenne Cleo lo costringerà a un repentino cambio di abitudini. Videogiochi, nuotate, bagni di sole e una premiazione ai Telegatti italiani riempiranno per un po’ le loro giornate, ma la partenza della figlia lo getterà nuovamente nella depressione…
Che l’Italia sia con voi…
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