Eritrea. Estate 1935. Aldo Morosini, maggiore dei carabinieri, famoso per il suo intuito e le sue doti investigative, viene inviato in Somalia per un'indagine delicata.
Alla vigilia della guerra in Abissinia, in un momento in cui l'Italia cerca di farsi strada come potenza nelle colonie africane, e in cui il quadro politico è estremamente delicato, una serie di omicidi e morti misteriose, insanguina Mogadiscio.
Morosini, con la sua spalla destra, maresciallo Barbagallo e il fedele scium-basci Tesfaghì, si trasferisce perciò in Somalia a caccia dei responsabili. Terrorismo? Sabotaggio? Questo è quello che deve scoprire, trovandosi invischiato in un quadro complesso e al di sopra di ogni sospetto.
Questa in breve la trama di Una donna di troppo, secondo romanzo di Giorgio Ballario, che segna il ritorno del suo personaggio, Aldo Morosini, e di un quadro narrativo che marchia la produzione di questo autore piemontese.
Nella vasta produzione di romanzi di genere, infatti, che popolano gli scaffali delle librerie, Una donna di troppo, così come Morire è un attimo, si distingue sicuramente per la scelta dell'ambientazione, che caratterizza lo sviluppo e la trattazione del genere stesso.
Se possiamo parlare di giallo, infatti, questo assume tinte del tutto particolari, che sfumano dall'ocra del deserto, al grigio soffocante; dall'oro delle illuminazioni, fino al nero della pelle e, alle volte, delle anime.
Un romanzo, quindi, che fa della storia italiana degli anni '30 il suo punto di forza e che inventa un personaggio tutto italiano in un contesto innovativo, che declina una trama che risponde ai canoni di un genere definito, in una versione nuova e originale.
Pur peccando, forse, in un paio di punti di ingenuità, legate proprio agli sviluppi investigativi, infatti, la trama appassiona e scorre gradevole, proprio perchè il lettore si affeziona ai personaggi, segue incuriosito le mosse di Morosini e desidera, fino all'ultimo, scoprire quale sarà la sua sorte.
Nel complesso un'opera piacevole e godibile, che lascia ai lettori il gusto e la curiosità di incontrare nuovamente il maggiore Morosini, solitario, malinconico e integerrimo eroe di altri tempi.
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