Dal 1 ottobre 2010 in edicola il quotidiano Repubblica e il settimanale L’espresso presentano la collana I polizieschi di Carlo Lucarelli in DVD. Si comincia con la prima stagione dell’ispettore Coliandro.
Interpretato da Giampaolo Morelli, L’ispettore Coliandro è per la prima volta in dvd. Ogni uscita è accompagnata da un booklet inedito ricco di immagini e di testi scritti da Carlo Lucarelli e dai registi, i Manetti Bros. Inoltre, una grande esclusiva: la possibilità di scaricare gratuitamente il brano musicale The Winner. Nella sua messa in onda televisiva, Coliandro ha riscosso un grande successo di pubblico con medie di 2 milioni e mezzo di spettatori su Rai 2. E grande polemica c'è stata quando la Rai ha deciso di bloccare la quarta stagione dopo 2 episodi.
Nel 1° dvd, l'episodio Il giorno del lupo.
Coliandro, un giovane poliziotto di belle speranze, incontra per caso alla Mobile di Bologna, dove è solo di passaggio, una ragazza, Nikita, che sta cercando un altro poliziotto per fargli vedere qualcosa di molto scottante.
Si tratta di un pacchetto che Nikita (che fa il pony Express) doveva consegnare e si è aperto, dopo essere stata investita in motorino da una macchina, mostrando il contenuto: un floppy disk e euro 250mila in contanti. Coliandro pensa sia una buona occasione per mettersi in mostra e venir via dallo spaccio dove è stato relegato. Cerca di leggere il dischetto con il computer dell’amministrazione ma il sistema di protezione gli cancella metà hard-disk. Nikita, capito che Coliandro non appartiene alla Mobile, scappa con il pacchetto...
Nei contenuti speciali del dvd, il provino di Giampaolo Morelli e Nicole Grimaudo, l'intervista a Carlo Lucarelli che spiega la genesi del suo amato Coliandro, il Backstage e la possibilità di scaricare gratuitamente il brano musicale "The Winner".
Lucarelli racconta
Certi incontri avvengono per caso, magari perché sei finito per sbaglio in un posto, dove hai incontrato qualcuno, sempre per sbaglio, per accorgerti invece alla fine che quella era proprio la persona giusta. A me è successo così con il sovrintendente – poi ispettore - Coliandro.
Un giorno il Gruppo 13 – la piccola scuola di autori bolognesi di cui facevo parte anch’io assieme a Loriano Macchiavelli, Marcello Fois e altri nove (lo so, fa 12, ma pensavamo che 13 fosse più adatto per dei giallisti) - decide di fare un’antologia di racconti. Lorenzo Marzaduri, autore di noir metropolitani contemporanei, dice che scriverà un giallo classico ambientato durante il periodo fascista. Ah sì?, dico io che allora scrivevo soprattutto gialli classici di ambientazione storia, allora io faccio un noir metropolitano. Non era solo ripicca, era che succedevano tante cose in Italia e Bologna che avrei voluto raccontare e il romanzo storico non era la forma più adatta.
Così colgo l’occasione, noir metropolitano, e siccome in quegli anni frequentavo questure e caserme come improvvisato cronista di nera – tipo Topolino con la tessera press nella falda del cappello - e raccoglievo storie strane di poliziotti, mi era venuto in mente di scrivere proprio di un poliziotto di questura. E siccome io sono un autore della metà oscura, volevo scrivere di un poliziotto cattivo. Molto cattivo. Modello: l’ispettore Callaghan. Ma – appunto - più cattivo.
Eccomi là, nel posto sbagliato a cercare la persona sbagliata.
Poi, però, avvengono due cose, anche quelle per caso, che mi mettono nella direzione giusta.
Le storie che voglio raccontare sono già abbastanza torbide di loro per cui il protagonista che le attraversa e le risolve deve essere un puro, per lo meno onesto e leale.
Inoltre, siccome ho caricato il mio personaggio di aspetti negativi –maschilista, razzista, prepotente, intollerante, pieno di pregiudizi e meschinamente arciitaliano - e non voglio che poi la gente pensi che sono anch’io così, prendo le distanze da lui facendogli compiere continuamente errori che vengono immediatamente scoperti e puniti.
Ora, uno così – puro e perdente - diventa per forza un piccolo eroe per il quale non si può non provare affetto e tenerezza. E così è successo anche a me, che invece di un personaggio cattivo me ne trovo per le mani uno che per quanto ci provi ad essere cattivo non ci riesce. Uno che –come gli dice uno dei personaggi in uno dei film - non solo è meglio di quello che sembra, ma è anche meglio di quello che crede di essere.
Uno che comincia la storia in un modo – convinzioni, atteggiamenti e pregiudizi - e finisce in un altro, per essere comunque sempre lui all’inizio della storia successiva. Uno che non farà mai carriera. Uno che non ha capito niente del mistero che ha risolto ma è rimasto lì a prendere cazzotti finché in qualche modo non si è chiarito. Uno che con un vocabolario di cento parole, tutte molto politicamente scorrette, riesce a raccontare la realtà più dura del mondo che ci circonda.
Ecco, un personaggio così, quando lo incontri, sei felice di averlo trovato, anche se nel posto e nel modo sbagliato.
Parlo da autore, naturalmente, e sono una voce di parte, dato che con l’ispettore ci convivo da parecchi anni.
Ma vista l’accoglienza che ha avuto da parte di lettori e spettatori – che piano piano da fan si sono trasformati in veri e propri ultras - visto il modo con cui certi suoi modi di dire e certi suoi atteggiamenti sono diventati citazioni anche nella vita vera, e visto che capita spesso di incontrare membri delle forze dell’ordine che ti dicono che Coliandro lo conoscono davvero – guarda un po’, però, è sempre un altro collega - allora forse l’ispettore Coliandro funziona.
Insomma, come succede a certi personaggi quando hanno qualcosa da dire: esiste.
http://ed.espresso.repubblica.it/coliandro/opera-coliandro00.html
Le prime uscite
01. Il giorno del lupo - Coliandro, un giovane poliziotto di belle speranze, incontra per caso alla Mobile di Bologna, dove è solo di passaggio, una ragazza, Nikita, che sta cercando un altro poliziotto per fargli vedere qualcosa di molto scottante. Si tratta di un pacchetto che Nikita (che fa il pony Express) doveva consegnare e si è aperto, dopo essere stata investita in motorino da una macchina, mostrando il contenuto: un floppy disk e euro 250mila in contanti. Coliandro pensa sia una buona occasione per mettersi in mostra e venir via dallo spaccio dove è stato relegato. Cerca di leggere il dischetto con il computer dell'amministrazione ma il sistema di protezione gli cancella metà hard-disk.
02. Vendetta cinese - Coliandro è in ferie forzate per occuparsi di una terribile vivacissima nipote per qualche giorno. Mentre, in macchina, riporta la ragazzina a casa dalla scuola, viene speronato da un motorino guidato da Hò un bambino cinese in pigiama che scappa via velocissimo lasciando per terra un portachiavi cinese. Da quel momento la nipote gli darà il tormento perché ritrovi quel bambino sicuramente in un grande pasticcio.
03. In trappola - Durante un’operazione di polizia contro la mala del Pilastro a cui Coliandro partecipa assieme agli altri agenti della Squadra mobile, Trombetti, durante un inseguimento nei sotterranei di un palazzo, provoca la morte di un pregiudicato. Accusato dal sostituto procuratore Longhi di no avere agito secondo le procedure corrette, viene incriminato per omicidio volontario sulla base di alcuni elementi poco chiari.
04. Magia nera - Joy, una prostituta nigeriana viene trovata uccisa nei dintorni di Bologna. Sembra un tipico delitto maturato nell'ambiente della prostituzione clandestina, ma c'è qualcosa che non torna. Pochi giorni prima di essere uccisa Joy aveva detto alle amiche di avere in mano qualcosa che l'avrebbe portata via da quella vita, per poi mostrarsi, all'improvviso, terrorizzata.
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