La prima indagine della commissaria Lobosco Lolita, detta con ironia maliziosa Lolì, si svolge durante il periodo natalizio in una Bari insolitamente calda per la stagione.
Fin dalle prime pagine Lolì si presenta prorompente in tutta la sua giunonica avvenenza, la sua solarità ed il suo carattere scorbutico, ma benevolo. Genuina, pugliese d.o.p., cuoca provetta, trentaseienne divorziata, senza prole e senza uno straccio d'uomo, sebbene i pretendenti non manchino.
Prima di andare al commissariato, Lolì si ferma dal fruttivendolo per farsi riempire di arance il cestino di vimini che porta sempre accanto a sé in macchina: lei adora le arance, le tiene pure candite nel suo ufficio e sforna ottime crostate per il suo collega – amico di infanzia – valvola di sfogo, Antonio Forte.
Alla Vigilia di Natale le si presenta un caso che la vedrà coinvolta in primo piano: Stefano, suo fidanzato ai tempi del liceo, viene accusato di violenza sessuale dalla sua dipendente. Lolì, che alla sola vista di lui le ribolle il sangue, è incredula e dovrà lottare con tutta la sua razionalità per far luce sul caso. Ma Lolita è sanguigna, e prevalgono l'intuito, la sensazione.
Durante le indagini si scopre, pagina dopo pagina, il passato del commissario Lobosco, si conoscono i suoi familiari - la sorella nevrotica, il cognato ferroviere - e le sue amicizie, in particolare la sua migliore amica Marietta, magistrato, bellissima, che è più di una sorella.
La circonferenza delle arance non annoia mai, Lolita risulta simpaticissima fin dalle prime pagine e quando meno ce lo si aspetta, c'è pure il colpo di scena finale.
Gabriella Genisi, l'autrice, nei ringraziamenti scrive:
“Voglio ringraziare Andrea Camilleri, per aver creato Salvo Montalbano. Senza il suo Commissario, io Lolita non l'avrei neanche pensata.”
Infatti Lolita è un Montalbano in gonnella, come è stato scritto ovunque, ma ha una marcia in più: è donna, o meglio, femmina.
Gabriella Genisi è stata capace di trasmettere al lettore la solarità, la genuinità e la passionalità della Puglia. Il libro è così coinvolgente che ti sembra di sentirlo il profumo delle arance, della vaniglia e dello zucchero a velo, il profumo di Lolì.
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