È raro che un libro abbia un enorme impatto sulla cultura di un intero continente... prima ancora che qualcuno abbia avuto modo di leggerlo! Eppure questo è il caso de “Il Trattato dei tre profeti impostori”, che fa scervellare storici e bibliofili da secoli ma a cui va ascritto un grande pregio: ha generato ottimi e appassionanti saggi come il presente.
“Il libro maledetto” vanta quello che il pungente Charles Nodier ha definito “titolo falso”: non c’è alcuna maledizione dietro il “Trattato” né possiede alcuno dei tratti caratteristici dei grimoire immaginari: non provoca effetto di sorta in chi lo legge... tranne il costringerlo a riflettere a lungo.
Il saggio di Georges Minois è completo ed esaustivo, analizza sin dagli albori l’idea dei Tre Impostori e guida per mano il lettore, con una scrittura scorrevole nonché piacevole, attraverso svariati secoli di inghippi storico-letterari. Quando si parla di questo libro semi-esistente (nel senso che molto probabilmente non è esistito per un paio di secoli... prima di esistere davvero!) si dimentica spesso l’aspetto religioso: lo si considera un libro di rottura, di denuncia cieca e ricco di volontà di distruzione. Minois, sempre attento alle influenze religiose nella storia, ce lo illustra sotto la giusta luce e ce lo fa apprezzare nella sua pienezza, elementi religiosi compresi.
Solo una piccola critica si può muovere a questo saggio: il rifiuto costante di lasciarsi andare ad un po’ di sana aneddotica. Alcune storie che girano intorno al “Trattato” sono aneddoti divertenti e di squisita “bibliofollia” (come la definisce Alberto Castoldi) e sicuramente il lettore avrebbe apprezzato una maggior enfasi, come deliziose parentesi nella trattazione. Invece l’autore mantiene sempre le distanze, limitandosi ad accennare appena i detti aneddoti: ne ignoriamo il motivo, ma di sicuro la serietà del saggio non ne sarebbe uscita intaccata.
“Il libro maledetto” è un appassionante viaggio nel mondo più violento e sanguigno che esista: quello della bibliofilia. Molte più persone di quanto si pensi hanno ucciso e sono state uccise per colpa di un libro, e da questo punto di vista “Il Trattato dei Tre Impostori” ha versato molto più sangue (e inchiostro) di molti altri.
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