L’evoluzione sociale con le sue dinamiche: maggiore competitività individuale, più stress relativo a performance professionali e disoccupazione, con conseguente estromissione dalle attività collettive, ha portato con sé anche una crescita della criminalità, opinione di esperti avvalorano la tesi che sia proprio la società industrializzata a partorire nel suo intimo la delittuosità, ecco perché se è maggiore la richiesta di professionisti nei più svariati settori produttivi, lo è ancor di più in quelle scienze forensi che fanno dello studio e della professionalità il loro punto di forza, come rimedio nel combattere tale fenomeno. Parliamo a questo proposito del ForensicEye, un team di professionisti esperti in rilievi forensi, ricostruzione di scene del crimine, un team in poche parole che opera a favore della collettività per fare chiarezza sull’atto criminale. Strumenti che si rendono necessari in crimini sempre più complessi e articolati.
Ma che cos’è il rilievo forense? E’ quella attività tecnico scientifica che attraverso l’acquisizione di misure, sfocia nella rappresentazione in scala della scena di un crimine. Parliamo di questa attività con Ivan Macella fondatore del ForensicEye.
Di cosa vi occupate?
Come gruppo ci occupiamo dei rilievo tecnico-scientifici considerando la scena del crimine come il luogo di un omicidio o di un incidente stradale. Cerchiamo di dare uno strumento a chi è coinvolto sia a livello penale che civile. Quello che cerchiamo di fare è fornire una corretta presentazione delle prove attraverso l’utilizzo di tecnologie evolute. Come presidente della ForensicEye viaggio infatti spesso tra Stati Uniti e Canada perché oltre oceano possiedono scuole con metodi più collaudati nell’acquisizione delle prove. In Italia purtroppo non c’è ancora una scuola che forma in questo senso.
Da quanto esiste il ForensicEye?
Esistiamo da circa 5 anni, io sono stato per qualche anno nelle forze di polizia e poi ho deciso di intraprendere questa attività e ora mi occupo nello specifico di grafica 3D, cioè disegnare, editare gli oggetti, creare le animazioni. Non è più necessario lavorare su un progetto in 2D per poi essere costretti ad attendere il rendering in 3D..
Quali sono gli elementi che studiate sulla scena di un crimine?
Personalmente credo sia indispensabile partire da una corretta reperibilità delle prove. A Phoenix abbiamo anche un comparto specializzato per il rilievo forense utilizzando la versione 3D della scena.
Quali sono le tracce che trovate più frequentemente sulla scena di un crimine?
Macchie di sangue, polvere da sparo e impronte.
Qual è la parte più difficile del vostro lavoro?
Non esiste un evento uguale all’altro, ogni scena del crimine ha la sua variabile, è quella la difficoltà più grande. A livello umano non è sempre facile assistere poi alle conseguenze che derivano da un delitto o da un incidente.
Di solito quanto tempo impiegate per smascherare un colpevole?
Non è quantificabile in ordine di tempo, contano molto le informazioni che si reperiscono e da queste dipende il resto.
Quali elementi vi conducono alla soluzione di un caso?
Di solito la parte tecnica, perché spesso una testimonianza non possiamo confutarla come buona, questo perché se mettiamo insieme la scena del crimine con le deposizioni delle persone che hanno assistito in qualche modo al fatto, molte volte ci accorgiamo che il raccontato del testimone non può essere sempre attendibile magari anche per la semplice presenza di un albero che ha oscurato la sua visuale.
Questi metodi da quanto sono utilizzati?
I metodi di rilievo vengono utilizzati dalla polizia forense da 30- 40 anni negli Stati Uniti e la scuola di pensiero e la metodica è sempre la stessa, anche se sono cambiate ovviamente le tecnologie.
Chi sono le persone che si rivolgono a voi?
Si rivolgono a noi la procura della repubblica, consulenti tecnici, studi legali che devono rappresentare un assistito o privati cittadini.
Quanto si accosta l’indagine poliziesca dei film stile CSI con il vostro operato?
Non sono poliziotto da tanti anni ma questi telefilm non sono fatti poi tanto male, anche se le indagini reali sono sviluppate in tempi più lunghi. Si ha un aspetto sempre più concreto e non solo spettacolare delle procedure, questo aiuta anche le persone ad avere maggiore conoscenza.
Molti credono che questi telefilm aiutino più i criminali a ingegnarsi che altro…
Non lo credo possibile, anche se rispetto le opinioni degli altri.
Cosa sono le grafiche di animazione forense in 3D, ce lo può spiegare meglio?
Sono grafiche che partono da misure reali, attraverso una rappresentazione bidimensionale, tridimensionale. L’animazione forense è supportata da carattere scientifico, basato su un rigore scientifico, la simulazione si muove all’intero di uno spazio/tempo reale.
Questa metodologia quindi è soggetta a errori?
No, perché utilizza un software, se si inseriscono dati corretti all’interno del programma, la risposta è corretta.
Avete indetto il primo corso italiano dedicato al rilievo forense, a chi era rivolto e di cosa si è parlato?
E’ stato un successo, hanno partecipato membri della polizia, periti, consulenti criminologi. E’ il primo corso italiano in questo senso perché vogliamo creare un unico linguaggio affinché l’indagine abbia basi solide, abbiamo trattato di rilievi forensi, argomenti investigativi, abbiamo anche abilitato l’utilizzo di protocolli che suggeriscano come procedere sulla scena di un crimine.
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