La storia di Eddie…
The Getaway Man di Andrei Vachss, Fanucci 2010.
"Ho sempre voluto guidare una macchina per una banda. Era una sorta di vocazione" confessa Eddie, il protagonista principale di questo libro. E dunque storia di macchine rubate, di colpi messi a segno, di sparatorie, di volate mozzafiato. Di fregature, tribunali e galera.
Prima banda con Tim e Virgil, un colpo andato a male, il primo si becca la pena capitale, il secondo ci lascia le penne e il nostro va dritto al fresco (cinque anni). All'uscita di prigione in combutta con J.C. e Gus. Nel frattempo qualche ragazza come Bonnie (la lascia e la ritrova sposata), o come Daphne che ruba solo per eccitarsi. Ultima Vonda, la donna di J.C., con la quale condivide la passione per i film di azione con guidatori spericolati, magari contrabbandieri di whisky che seminano tutti ("Thunder Road") e, insomma, già ci si immagina come vada a finire…
Nel frattempo colpi su colpi (di mezzo pure la fine un traditore) e l'ultimo dopo il quale tutti in pensione. Da assalire un furgone blindato. Lo guida un certo Monty che è d'accordo con J.C. Sembra così facile…
Il racconto, narrato in prima persona dal protagonista, non è un racconto del mistero, non ha enigmi da risolvere, non ha una buona educazione né è rivestito di eleganti panni letterari come ci dice Lansdale nella introduzione. E' un racconto basato sul giovane Eddie, sulla sua grande passione per la guida, per i film dove la spericolatezza è al centro dell'azione. Racconto liscio, pulito, senza sobbalzi di sorta (anche gli episodi tragici e violenti sembrano sottolineati da un tono discorsivo), dove tutto sembra logico e naturale: le rapine, le corse pazzesche, la dura vita del carcere, gli incontri amorosi e insomma la storia scivola via veloce come la guida di una macchina. In maniera così semplice, così naturale. E anche così ingenua...
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