Madrid... que ciudad encantadora!
Ho vissuto in questa città per quattro intensi mesi, da settembre a dicembre 2013, per motivi e contingenze che vedono combinarsi studio della lingua castigliana e lavoro, essendo io un insegnante di Italiano in trasferta.
Piacevolmente allietato dalle prospettive e dalle circostanze ho potuto scoprire la bellezza di una lingua e di una cultura mediterranea misteriosa e palpitante, di una città metropolitana, Madrid, con un’anima Noir viva e fluorescente.
Si organizzano molte serate dedicate alla letteratura di impronta noir-mediterranea nelle librerie specializzate della città, circa una decina, una delle migliori è Un estudio en escarlato specializzata in libri e romanzi di genere detective & mistery, situata in Calle Cea Bermudez, nel vivace barrio de Vallhermoso.
Presso la prestigiosa e antica Università di Salamanca, sita nell’omonima città, ogni anno in marzo si svolge l’interessantissimo Festival de la Literatura y cinema Negro, giunto ormai alla XII edizione e che per ricchezza di contenuti, caldamente consiglio a tutti gli amanti del genere. La Spagna quindi investe sulla nuova generazione di scrittori noir-polizieschi e contemporaneamente valorizza con scrupolo la storia e gli archetipi della tradizione, attualizzandolo nel presente attraverso il folklore vivace del suo popolo.
Vi parlerò perciò di un nuovo talento del romanzo poliziesco, Manuel Rebollar Barro, che ho avuto il piacere di conoscere nella suddetta libreria di calle Cea Bermudez, per la presentazione del suo nuovo romanzo con protagonista il detective Ruben Ramirez de la Mesta, dal titolo Los fantasmas del palacio de Linares.
Il libro è inserito nella serie “Lecturas de Enigma y Misterio”, una collana editoriale Edi Numen, dedicata alla divulgazione della letteratura di tema poliziesco, noir e sovrannaturale. La casa editrice e inoltre fautrice di un bel progetto che vorrebbe diffondere la passione per questo filone della letteratura nelle scuole pubbliche spagnole.
Manuel Rebollar Barro è un’insegnante di lingua e filologia spagnola, abile scrittore e lettore incallito di romanzi Noir & Thriller; ora in pubblicazione con la seconda storia del detective madrilegno Ruben Ramirez de la Mesta.
Persona amichevole e conversatrice il Prof. M. Rebollar Barro mi ha illustrato con molta accuratezza le nuove virate del noir madrilegno ed io, ben grato, gli ho ricambiato la cortesia regalandogli la mia monografia su Giorgio Scerbanenco, un autore che il professore conosceva bene.
In questo piacevole dibattito in libreria, l’autore mi ha parlato del suo detective e dei terribili accadimenti che negli anni hanno segnato la storia del Palacio de Linares, vi riporto con piacere la storia di questo incontro interessante.
Il protagonista del breve ma intenso romanzo Los fantasmas del palacio de Linares, lo schivo e poco votato all’azione Ruben Ramimerez de la Mesta, un uomo alto e snello che suo malgrado è costretto, per pagare i debiti contratti al tavolo di gioco dal defunto padre, a rilevare l’agenzia di investigazioni di proprietà della sua famiglia fin dal secolo XVI; al suo fianco troviamo la sensuale mora Marta Cabo: avvocato, segretaria e anima dinamica della suddetta agenzia.
Oltre che ai casi criminosi ordinari, la principale caratteristica che ha reso famoso il lavoro investigativo dei De La Mesta è la loro naturale propensione alla risoluzione di casi legati ai fenomeni paranormali, intervengono dove le risorse de la Guardia Civil, ovvero la polizia spagnola, si fermano. La sua famiglia è dotata geneticamente, per parte di padre, di un sesto senso che propende al sovrasensibile: sono gli unici a poter far luce dove l’intelletto umano a volte deve arrendersi e questo li ha resi una vera e propria risorsa per le forze dell’ordine.
In questo romanzo, Ruben si trova coinvolto in un intricato caso di strane apparizioni di fantasmi e di bizzarri omicidi-suicidi all’interno dello storico edificio madrilegno Palacio de Linares.
Il Prof. Barro mi racconta che negli anni ‘90 tutta la stampa nazionale iberica, incuriosita dai racconti dei custodi e degli operatori che lavoravano nel palazzo, che affermavano di sentire e vedere «... strane cose...», seguirono con interesse le vicende paranormali e misteriose che avvenivano nelle stanza del palazzo, tanto da inserirle più di una volta nei fatti di cronaca e di interesse culturale della città.
L’edificio in questione fu di proprietà e abitato fino agli anni ‘90 dai nobili spagnoli Osorio y Ortega, l’edificio oggi ospita la Casa de America un museo e un’associazione culturale di storia ispano-americana.
Il suddetto palazzo viene funestato da un delitto perpetrato dal nobile proprietario Don Josè, una volta scoperto la verità sulla propria attuale moglie, che in realtà era la figlia putativa di una relazione clandestina del padre dello stesso marchese.
In realtà questo caso di omicidio, sarà l’occasione per Ruben di scoprire cosa è capace di fare con il suo sesto senso di detective e come conquistare l’amore della bella Marta.
Il libro di rapida lettura scorre che è una meraviglia, la storia è avvincente e le sue tinte sovrannaturali la impreziosiscono e la rendono unica nel genere, la sintassi e la morfologia dell’autore sono ipotattiche e ben calibrate, questo permette al lettore di affrontare la trama con maggior trasporto; tra i personaggi della storia, il più simpatico mi è risultato Vincenzo, quarantenne italiano esperto di paranormale e gran donnaiolo, che aiuterà Ruben nell’indagine grazie all’apporto dei suoi macchinari per carpire la presenza di fantasmi e spiriti nei luoghi chiusi.
Il mio augurio per l’autore è quello di creare locations sempre più interessanti e cinematografiche, storie avvincenti e complesse per il detective Ruben Ramirez de la Mesta.
Antonio Via, emiliano, classe 1977. Laureato Magistrale in Filologia moderna e Italianistica presso Alma mater studiorum di Bologna, insegna Italiano, Storia, Geografia ed Educazione Civica nelle scuole secondarie di I e II livello nel distretto scolastico di Reggio Emilia. Da settembre a dicembre 2013, ha insegnato italiano L2 a Madrid presso collegi privati.
Appassionato e cultore di letteratura noir e poliziesca, ha pubblicato nel marzo 2012 una monografia critica su Giorgio Scerbanenco, archetipo del romanzo poliziesco, edita da Aracne Editore, Roma.
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